SESEMAMA
BrunellaSelo, Elisabetta Serio, Annalisa Madonna e Fabiana Martone , si
incontrano con la voglia di misurarsi in un repertorio che le veda protagoni-
ste sul piano vocale, strumentale, compositivo: ne nasce l’album omonimo
Come si realizza l’incontro che dà
vita al vostro quartetto?
Le SesèMamà nascono all’incirca un
anno e mezzo fa, dall’incontro profes-
sionale di Brunella Selo e Annalisa Ma-
donna, che entusiasmate dall’idea di un
progetto vocale tutto femminile decido-
no di coinvolgere ben presto anche Eli-
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sabetta Serio e Fabiana Martone: tutte
noi proveniamo da esperienze artisti-
che e ambiti musicali diversi, dal jazz
alla world music al gospel, ognuna con
un percorso professionale già consoli-
dato e affermato e, appunto per questo,
tutte pronte a metterci in gioco creati-
vamente in un progetto comune.
quindi deciso di preseguire affrontando
anche nostre composizioni originali ed
è nato il brano “Les entrailles” scritto
in una lingua che abbiamo ribattezzato
“francoletano”, ovvero una sintesi tra
francese maccheronico e napoletano,
che rimanda un po’ alla storia del regno
di Napoli. È un brano molto ironico,
ma allo stesso tempo molto complesso,
in cui le nostre voci (e naturalmente
intendiamo anche il pianoforte, che ha
un ruo lo di vera e propria quarta voce)
si intrecciano non solo armonicamente,
melodicamente e ritmicamente, ma si
esprimono anche in modo onomatopeico
attraverso l’imitazione divertente e di-
vertita di oggetti e strumenti musicali.
Aprire il nostro disco con questo brano
ci sembrava quindi il modo più efficace
e identificativo di presentarci al pubbli-
co. Per il nostro primo singolo e video-
clip, invece, la scelta è caduta su una
cover di un famoso brano di Toquinho
e Vinicius de Moraes, “Sem medo”,
eseguito però nella versione italiana,
splendidamente tradotta da Sergio
Bardotti con il titolo di “Senza paura”.
È una canzone estremamente trasci-
nante, con un testo che ben esprime un
concetto importante per noi, ovvero af-
frontare la vita con il giusto equilibrio
tra forza, coraggio, ironia e leggerezza,
quella forma di saggezza che da sem-
pre, soprattutto nel tessuto sociale più
popolare, contraddistingue il mondo
femminile.
All’interno
del vostro
“mix” si di-
stinguono
svariati in-
gredienti. Vi-
sti i percorsi
diversi, come
avete scelto
un terreno so-
noro comune
per lavorare
sul disco?
La nostra ri-
cerca di un
territorio so-
noro in cui ri-
trovarci tutte
è cominciata
con la riela-
borazione di
alcune cover come “Roda viva” di Chico
Buarque de Hollanda e “Mishaela” di
Noa, non a caso brani in cui già conflu-
iscono linguaggi musicali diversificati.
Ci siamo divertite a costruire di volta
in volta tappeti armonici su cui a tur-
no ciascuna di noi potesse poi espri-
mersi individualmente, oppure cellule
ritmiche vocali sovrapposte, lasciando
sempre ampio spazio anche all’improv-
visazione. Ne è uscito fuori un inte-
ressantissimo mix di stili, linguaggi e
vocalità differenti ma allo stesso tempo
amalgamati dalle nostre quattro iden-
tità sonore. In quest’ottica abbiamo
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