TRAKS INTERVIEW TRAKS INTERVIEW #8 | Page 28

ognuno ha una storia diversa e una composizione diversa. Sono come del- le mini suite, legate tra loro dai punti scritti sopra e dal tema del ‘Viaggio’. Che poi è il tema che si ritrova in tut- ti i miei lavori. Il viaggio inteso anche come percorso interiore, come ricerca di una catarsi e/o di una epifanìa. Si- curamente è un lavoro più strutturato e complesso, perché stavolta ho inizia- to con un terreno ‘solido’ sotto i piedi e avevo già dato una forma a questo mondo sonoro. Mi sono preso più tempo per scrivere il tutto e per scegliere ac- curatamente i suoni e i campionamen- ti da usare. Si passa da composizioni principalmente orchestrali a pezzi volu- tamente sporchi e tribali. Puoi spendere due parole sulla colla- borazione con Ada Doria? Ho conosciuto Ada Doria, la ‘Cosmic queen’ di questo disco, diversi anni fa, nella mia città. Cercavo una voce fem- minile dolce ed evocativa per alcuni miei pezzi rimasti nel cassetto per lun- go tempo, un amico comune ci ha fatto incontrare ed è iniziata la nostra colla- borazione. Che poi successivamente ha preso forma nel nostro side project Ru- pert (dark chamber pop, dove Ada è la cantante). Ho subito pensato che la sua voce sarebbe stata perfetta per “Fal- ling”, il pezzo piu’ sospeso del disco, e per “Cosmic Egg travelling blues”, dove la Regina Cosmica chiama a raccolta tutte le creature del suo regno. MASSIMO RUBERTI un terreno più solido “Granchite Yumtruso PT 2” è il nuovo ep del musicista elet- tronico nativo di Livorno che si autodefinisce “trafficante di suoni e immagini”: una secon- da parte ricca di suoni e sensa- zioni elettroniche ma non solo Sono passati due anni da “Granchite Yumtruso pt. 1”: che cosa lega ancora le due parti del lavoro? Sicuramente la volontà di sonorizzare un mondo fantastico, dove tecnologia e primitivismo di scontrano e si incontra- no creando forme ibride. Da ciò deriva anche la scelta dei suoni, in ambedue le 28 parti divisi tra sintetizzatori/elettroni- ca e strumenti primitivi quali xilofoni, lamellofoni, flauti e voci tribali.La divi- sione in due parti del disco faceva parte del piano originale. Reputo la mia mu- sica, e soprattutto questo lavoro, prin- cipalmente cinematica e narrativa, la divisione suggerisce l’analogia con un romanzo composto da più parti oppure con il primo e secondo tempo di un film. Mi sembra che il suono di questa se- conda parte sia ancora più vario e proveniente da sfere di interesse diverse. Come hai assemblato i vari pezzi? I pezzi sono molto eterogenei tra loro, 29