ta musica. Un pensiero, quasi fisso, con
cui mi sono accostato agli arrangiamen-
ti di “You” è stato quello di migliorarmi
rispetto al primo ep, soprattutto per
quanto riguardava gli arrangiamenti e
appunto il missaggio. Posso dire che mi
sono sfidato a fare un lavoro migliore
del primo e che ho dato del mio meglio
per riuscirci ma sono ben convinto che
ci sia sempre da imparare e che con lo
studio si possa migliorare. Anzi ti con-
fido che la sfida con me stesso per un
nuovo album ancora più bello è già
partita...
Il lavoro nasce anche durante i viaggi
tra Italia e Lussemburgo (immagino
che anche la cover alluda al movimen-
to): questa situazione dinamica in
che modo ha influito sul disco?
In generale nei periodi in cui viaggio
sono sempre più creativo. Il viaggio
stimola la mente e conoscere nuove
cose ti dà la possibilità di esprimerti
meglio, capire più concetti, conoscere
nuove idee. In particolare gli ultimi
viaggi fra Bologna e Lussemburgo sono
quelli che hanno deciso il mio ritorno in
patria e tornare a Bologna per me è si-
gnificato ritornare agli affetti, alle ami-
cizie, ai miei luoghi. Seppur io sia nato
in provincia di Crotone amo Bologna e
ne ho fatto la mia casa.
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zaccio” dance e penso che questo ep
avesse bisogno di una ventata dan-
cereccia. Mi aspettavo un remix più
“deep” da Cixxx, qualcosa sul dub o
sulla techno ma lui riesce sempre a
stupirmi e io devo ammettere che ho
amato questa traccia fin da quando l’ho
ascoltata. Cixxx j è un carissimo amico
con cui faccio “balotta” dai tempi della
Solid Crew (crew con la quale organiz-
zavamo serate dubstep qui a Bologna) e
un producer favoloso con la quale adoro
collaborare.
A livello sonoro, qui sono state fatte
scelte molto più calde rispetto al pri-
mo ep: puoi spiegarne le motivazioni?
Le motivazioni sono soprattutto psi-
cologiche, credo. Rientrato in Italia
ero tornato a rapporti sociali più caldi,
più passionali, e questo si riflette mol-
to nella scelta dei suoni. Ma anche il
fattore tecnico ha il suo peso, il primo
album è stato scritto e arrangiato con
una tastiera midi e un computer men-
tre per “You” mi sono avvalso di un uno
studio di registrazione che mi ha dato
la possibilità di esprimermi meglio e
adottare soluzioni tecniche migliori.
Come nasce “My Thrill”, forse la più
inquieta e inquietante del disco?
“My thrill “ nasce dall’idea di combina-
re le sonorità del dubstep, cupe e pro-
fonde, con la voce tagliente di Chantal.
L’inquietudine del brano riflette forse
la nostra in quel momento della nostra
vita. Ho arrangiato “My thrill” in un
periodo molto caotico dove avevo biso-
gno di minimalismo. Il brano infatti è
semplice strutturalmente e gioca molto
con gli effetti. Per quel che riguarda
Chantal penso che anche lei in quel
periodo attraversasse momenti di cri-
si che l’hanno portata a quel testo pur
partendo dalle parole di una canzone
d’amore di Billie Holiday a cui abbiamo
voluto rendere omaggio.
Come mai la scelta di includere anche
il remix di “Dust” fatto da Cixxx J?
Perché è quello che definirei un “pez-
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