TRAKS INTERVIEW TRAKS INTERVIEW #8 | Page 18

ta musica. Un pensiero, quasi fisso, con cui mi sono accostato agli arrangiamen- ti di “You” è stato quello di migliorarmi rispetto al primo ep, soprattutto per quanto riguardava gli arrangiamenti e appunto il missaggio. Posso dire che mi sono sfidato a fare un lavoro migliore del primo e che ho dato del mio meglio per riuscirci ma sono ben convinto che ci sia sempre da imparare e che con lo studio si possa migliorare. Anzi ti con- fido che la sfida con me stesso per un nuovo album ancora più bello è già partita... Il lavoro nasce anche durante i viaggi tra Italia e Lussemburgo (immagino che anche la cover alluda al movimen- to): questa situazione dinamica in che modo ha influito sul disco? In generale nei periodi in cui viaggio sono sempre più creativo. Il viaggio stimola la mente e conoscere nuove cose ti dà la possibilità di esprimerti meglio, capire più concetti, conoscere nuove idee. In particolare gli ultimi viaggi fra Bologna e Lussemburgo sono quelli che hanno deciso il mio ritorno in patria e tornare a Bologna per me è si- gnificato ritornare agli affetti, alle ami- cizie, ai miei luoghi. Seppur io sia nato in provincia di Crotone amo Bologna e ne ho fatto la mia casa. 18 zaccio” dance e penso che questo ep avesse bisogno di una ventata dan- cereccia. Mi aspettavo un remix più “deep” da Cixxx, qualcosa sul dub o sulla techno ma lui riesce sempre a stupirmi e io devo ammettere che ho amato questa traccia fin da quando l’ho ascoltata. Cixxx j è un carissimo amico con cui faccio “balotta” dai tempi della Solid Crew (crew con la quale organiz- zavamo serate dubstep qui a Bologna) e un producer favoloso con la quale adoro collaborare. A livello sonoro, qui sono state fatte scelte molto più calde rispetto al pri- mo ep: puoi spiegarne le motivazioni? Le motivazioni sono soprattutto psi- cologiche, credo. Rientrato in Italia ero tornato a rapporti sociali più caldi, più passionali, e questo si riflette mol- to nella scelta dei suoni. Ma anche il fattore tecnico ha il suo peso, il primo album è stato scritto e arrangiato con una tastiera midi e un computer men- tre per “You” mi sono avvalso di un uno studio di registrazione che mi ha dato la possibilità di esprimermi meglio e adottare soluzioni tecniche migliori. Come nasce “My Thrill”, forse la più inquieta e inquietante del disco? “My thrill “ nasce dall’idea di combina- re le sonorità del dubstep, cupe e pro- fonde, con la voce tagliente di Chantal. L’inquietudine del brano riflette forse la nostra in quel momento della nostra vita. Ho arrangiato “My thrill” in un periodo molto caotico dove avevo biso- gno di minimalismo. Il brano infatti è semplice strutturalmente e gioca molto con gli effetti. Per quel che riguarda Chantal penso che anche lei in quel periodo attraversasse momenti di cri- si che l’hanno portata a quel testo pur partendo dalle parole di una canzone d’amore di Billie Holiday a cui abbiamo voluto rendere omaggio. Come mai la scelta di includere anche il remix di “Dust” fatto da Cixxx J? Perché è quello che definirei un “pez- 19