molto, fiuta tutto quello che c’è in giro,
osa, sperimenta... L’organico principale
sarà sempre basso, batteria e chitarre,
diverse chitarre, che nel cd suonerò io,
poi dal vivo si vedrà. Credo che sicura-
mente continuerò a servirmi anche del-
la tromba. Ci saranno ancora dell’ur-
bano e del mediterraneo, riff, melodie
strumentali e chitarre distorte, a volte
un po’ cattivelle. Saranno prevalente-
mente canzoni, con testi molto curati,
tore, molta più libertà… o forse se l’è
presa da solo? Non l’ho ancora capito
bene, ma va bene. Ha già cominciato a
massacrarmi. Sì, ci amiamo! Nessuno
riesce a starci attorno in quei momen-
ti, neanche mogli o fidanzate. Volano
i coltelli, figurati gli epiteti. E lui è un
grande tagliatore. Di teste? Forse. Si-
curamente di stesure, e ti ricordo che
è un batterista. Ha una visione più
generale della mia. È uno che ascolta
28
anche se qualche volta devo sacrificare
le parole alla musica. Soprattutto sto-
rie di personaggi. Situazioni di aliena-
zione, rabbia, contestazione, ma anche
di ironia e divertimento. Anche temati-
che sociali, ma soprattutto storie di tipi
un po’ strambi, per i quali ho una certa
affezione. Amo molto spaziare tra il riso
e il pianto. La malinconia è un elemen-
to sempre presente nelle mie composi-
zioni, ma poi mi piace rappresentarla
in maniera coraggiosa, di lotta, di non
rassegnazione. Continuerà a prevale-
re l’impostazione rock, forse un po’ più
pop. Ci saranno brani con ritmiche ser-
rate e aggressive, ma anche momenti
di lirismo, più distesi. Il titolo l’ho già
deciso ma non lo svelo. Non per tirar-
mela, ma perché il giorno prima posso
anche cambiare idea… Mi piacciono
molto le armonie melodiche, nel senso
dell’uso di note singole che creino ap-
punto una sorta di armonie orizzontali.
Ci saranno temi strumentali alternati
a parti cantate. E poi… come ti dicevo,
alla fine la difficoltà sarà proprio nella
scelta dei brani. Sto mettendo lo stesso
impegno per tutti quelli che ho scritto.
Saranno l’orecchio, e naturalmente an-
che il cuore, a decidere. E anche la for-
tuna: a volte parti in quarta, pensando
che il brano migliore possa essere uno,
e poi alla fine ti accorgi che un altro sul
quale non avevi puntato, invece spac-
ca, è riuscito il migliore. So già che non
sarà facile. Ma ci proverò.
Hai collaborato in passato con nomi
molto prestigiosi della musica e
dello spettacolo italiano. Quale arti-
sta vorresti che partecipasse al tuo
prossimo album?
Bella domanda. Be’, se mi provochi e
mi assicuri che davvero posso sceglie-
re, mi piacerebbe la partecipazione di
Adrian Belew. Lo so, esagero, ma per
esagerare ancora di più, in fase di ar-
rangiamento, in alcuni brani in parti-
colare, mi sarebbe piaciuta la mano di
Ennio Morricone, e perché non Nino
Rota? Ma di quest’ultimo mi basta la
sua anima e quello che ci ha lasciato.
Non so ancora se ci sarà qualche bra-
no in lingua napoletana. Sono stato
sempre molto sensibile alle musi-
che di autori italiani tra cui appunto
Rota, Morricone, Fiorenzo Carpi, ma
anche Jannacci e altri. Quello che hai
dentro è tuo. Quello che c’è fuori di te
e in cui ti ci ritrovi, lo acquisisci e lo
mescoli... Se vuoi che esageri ancora,
un altro personaggio che vorrei volen-
tieri nel cd è Marc Ribot, che ho sem-
pre sentito molto vicino. Comunque
mi dovrò accontentare di me stesso e
fortunatamente del grande Giusep-
pe Rotondi,co-arrangiatore, nonché
batterista e fonico. Dal vivo spero di
collaborare ancora con Alex Mandelli,
Marco Parano, eccetera... Intanto il
nastro trasportatore gira…
Clicca e guarda il videoclip di
“Nastro trasportatore”
29