TRAKS INTERVIEW TRAKS INTERVIEW #6 | Page 28

molto, fiuta tutto quello che c’è in giro, osa, sperimenta... L’organico principale sarà sempre basso, batteria e chitarre, diverse chitarre, che nel cd suonerò io, poi dal vivo si vedrà. Credo che sicura- mente continuerò a servirmi anche del- la tromba. Ci saranno ancora dell’ur- bano e del mediterraneo, riff, melodie strumentali e chitarre distorte, a volte un po’ cattivelle. Saranno prevalente- mente canzoni, con testi molto curati, tore, molta più libertà… o forse se l’è presa da solo? Non l’ho ancora capito bene, ma va bene. Ha già cominciato a massacrarmi. Sì, ci amiamo! Nessuno riesce a starci attorno in quei momen- ti, neanche mogli o fidanzate. Volano i coltelli, figurati gli epiteti. E lui è un grande tagliatore. Di teste? Forse. Si- curamente di stesure, e ti ricordo che è un batterista. Ha una visione più generale della mia. È uno che ascolta 28 anche se qualche volta devo sacrificare le parole alla musica. Soprattutto sto- rie di personaggi. Situazioni di aliena- zione, rabbia, contestazione, ma anche di ironia e divertimento. Anche temati- che sociali, ma soprattutto storie di tipi un po’ strambi, per i quali ho una certa affezione. Amo molto spaziare tra il riso e il pianto. La malinconia è un elemen- to sempre presente nelle mie composi- zioni, ma poi mi piace rappresentarla in maniera coraggiosa, di lotta, di non rassegnazione. Continuerà a prevale- re l’impostazione rock, forse un po’ più pop. Ci saranno brani con ritmiche ser- rate e aggressive, ma anche momenti di lirismo, più distesi. Il titolo l’ho già deciso ma non lo svelo. Non per tirar- mela, ma perché il giorno prima posso anche cambiare idea… Mi piacciono molto le armonie melodiche, nel senso dell’uso di note singole che creino ap- punto una sorta di armonie orizzontali. Ci saranno temi strumentali alternati a parti cantate. E poi… come ti dicevo, alla fine la difficoltà sarà proprio nella scelta dei brani. Sto mettendo lo stesso impegno per tutti quelli che ho scritto. Saranno l’orecchio, e naturalmente an- che il cuore, a decidere. E anche la for- tuna: a volte parti in quarta, pensando che il brano migliore possa essere uno, e poi alla fine ti accorgi che un altro sul quale non avevi puntato, invece spac- ca, è riuscito il migliore. So già che non sarà facile. Ma ci proverò. Hai collaborato in passato con nomi molto prestigiosi della musica e dello spettacolo italiano. Quale arti- sta vorresti che partecipasse al tuo prossimo album? Bella domanda. Be’, se mi provochi e mi assicuri che davvero posso sceglie- re, mi piacerebbe la partecipazione di Adrian Belew. Lo so, esagero, ma per esagerare ancora di più, in fase di ar- rangiamento, in alcuni brani in parti- colare, mi sarebbe piaciuta la mano di Ennio Morricone, e perché non Nino Rota? Ma di quest’ultimo mi basta la sua anima e quello che ci ha lasciato. Non so ancora se ci sarà qualche bra- no in lingua napoletana. Sono stato sempre molto sensibile alle musi- che di autori italiani tra cui appunto Rota, Morricone, Fiorenzo Carpi, ma anche Jannacci e altri. Quello che hai dentro è tuo. Quello che c’è fuori di te e in cui ti ci ritrovi, lo acquisisci e lo mescoli... Se vuoi che esageri ancora, un altro personaggio che vorrei volen- tieri nel cd è Marc Ribot, che ho sem- pre sentito molto vicino. Comunque mi dovrò accontentare di me stesso e fortunatamente del grande Giusep- pe Rotondi,co-arrangiatore, nonché batterista e fonico. Dal vivo spero di collaborare ancora con Alex Mandelli, Marco Parano, eccetera... Intanto il nastro trasportatore gira… Clicca e guarda il videoclip di “Nastro trasportatore” 29