TRAKS INTERVIEW TRAKS INTERVIEW #6 | Page 26

MAIONE la speranza del disco immortale Da solo oppure in svariate combinazioni, il cantautore vanta collaborazioni eccellenti (Michele Serra, Antonella Ruggiero, Antonio Albanese, Moni Ova- dia) un disco uscito da un anno e un altro in arrivo, con molti sogni a bordo parecchie recensioni, ho fatto concerti, ho girato alcuni video, e ho fatto anche performance poetiche, per non trala- sciare questo altro settore a cui sono molto interessato. Ho tessuto nuove amicizie e mi sono esibito in piccoli club, in qualche posto anche solo chi- Dalla nostra ultima chiacchierata sono passati 6 mesi. Puoi raccontare che cosa hai fatto dall’uscita del tuo esordio da solista “Assassini si nasce” fino a oggi? Be’ ho fatto diverse interviste radiofo- niche e per la carta stampata, ho avuto 26 tarra e voce. Però io non amo molto esi- birmi da solo, anche se in parte mi fa sentire più libero, meno vincolato alle stesure. Ma quando scrivo un brano lo penso già come eseguito da una band. E poi francamente, la presenza di altri musicisti sul palco mi dà più energia e gioia. Soprattutto quando ti trovi con persone che, oltre a essere bravi musi- cisti, sono anche amici. Amo molto la presenza dei tamburi che mi “percuoto- no” l’anima e il corpo (adoro la batteria) e il basso che mi prende allo stomaco. Per non parlare della tromba, sia quan- do barrisce che quando sogna… Sei sempre attivo con il Rhapsodija Trio? Certo, il Rhapsòdija Trio è un punto fermo. Abbiamo sempre diversi concer- ti, adesso stiamo preparando un nuovo spettacolo, molto particolare, con la cantante lirica inglese Rachel ‘O Brien. Con lei, che è bravissima, abbiamo già collaborato tante volte, ad esempio nel- lo spettacolo “Luci Taglienti a Nordest”, di Musicamorfosi, e “EST IS BEST”, di Equivoci Musicali. Il prossimo spetta- colo sarà tutto incentrato su un mix tra musica irlandese e gipsy. E’ un’idea di Rachel, molto fantasiosa e accattivante. E poi, molto importante, stiamo comin- ciando a pensare a un nuovo cd del trio, sarebbe l’ottavo. Maurizio Dehò io e Nadio Marenco (ovviamente indipen- dentemente dai miei progetti personali) So che stai lavorando a un disco nuo- vo. Puoi anticipare qualcosa? Si, il prossimo cd è già in cantiere. I pezzi ci sono, e anche alcune preprodu- zioni sono già pronte. Di pezzi ne ho fin troppi, per un cd, quindi mi toccherà fare una dolorosa cernita. Scherzo ov- viamente. Ma i brani sono tutti figli e i figli so’ piezz’ ‘e core, si sa. Per questo stesso motivo, spero che faccia ancora un po’ di strada il mio primo cd, AS- SASSINI SI NASCE. In fondo, è passa- to solo un anno dalla pubblicazione! Sì lo so, siamo nell’era dell’usa e getta, e i tempi corrono velocemente. Ogni musicista spera sempre di creare il di- sco immortale, ma questo oggi non cre- do sia possibile, c’è troppa carne al fuo- co, troppa offerta (se mai questa possa essere troppa), e troppa frammentazio- ne… i fenomeni a cui eravamo abitua- ti, quelli degli anni ‘60 o ‘70, che tutti ma proprio tutti conoscevano, quasi senza distinzione di età, gusti, estra- zione sociale… Be’, forse non potranno più ripetersi. Poi, per quanto riguarda me, sai, non sono né Roger Waters, né Morricone. Sono un semplice canzonet- taro e già sarebbe abbastanza riuscire a vivere di live. Per quanto riguarda il prossimo cd, ci sarà sicuramente una continuità nello stile, intendo dire il mio stile originario, il marchio, quel non so che che ti fa riconoscere, e che io credo di avere. Ma le sonorità saran- no un po’ diverse. Ho dato a Giuseppe Rotondi, il mio carissimo co-arrangia- 27