MAIONE
la speranza del disco immortale
Da solo oppure in svariate combinazioni, il cantautore vanta collaborazioni
eccellenti (Michele Serra, Antonella Ruggiero, Antonio Albanese, Moni Ova-
dia) un disco uscito da un anno e un altro in arrivo, con molti sogni a bordo
parecchie recensioni, ho fatto concerti,
ho girato alcuni video, e ho fatto anche
performance poetiche, per non trala-
sciare questo altro settore a cui sono
molto interessato. Ho tessuto nuove
amicizie e mi sono esibito in piccoli
club, in qualche posto anche solo chi-
Dalla nostra ultima chiacchierata
sono passati 6 mesi. Puoi raccontare
che cosa hai fatto dall’uscita del tuo
esordio da solista “Assassini si nasce”
fino a oggi?
Be’ ho fatto diverse interviste radiofo-
niche e per la carta stampata, ho avuto
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tarra e voce. Però io non amo molto esi-
birmi da solo, anche se in parte mi fa
sentire più libero, meno vincolato alle
stesure. Ma quando scrivo un brano lo
penso già come eseguito da una band.
E poi francamente, la presenza di altri
musicisti sul palco mi dà più energia e
gioia. Soprattutto quando ti trovi con
persone che, oltre a essere bravi musi-
cisti, sono anche amici. Amo molto la
presenza dei tamburi che mi “percuoto-
no” l’anima e il corpo (adoro la batteria)
e il basso che mi prende allo stomaco.
Per non parlare della tromba, sia quan-
do barrisce che quando sogna…
Sei sempre attivo con il Rhapsodija
Trio?
Certo, il Rhapsòdija Trio è un punto
fermo. Abbiamo sempre diversi concer-
ti, adesso stiamo preparando un nuovo
spettacolo, molto particolare, con la
cantante lirica inglese Rachel ‘O Brien.
Con lei, che è bravissima, abbiamo già
collaborato tante volte, ad esempio nel-
lo spettacolo “Luci Taglienti a Nordest”,
di Musicamorfosi, e “EST IS BEST”, di
Equivoci Musicali. Il prossimo spetta-
colo sarà tutto incentrato su un mix tra
musica irlandese e gipsy. E’ un’idea di
Rachel, molto fantasiosa e accattivante.
E poi, molto importante, stiamo comin-
ciando a pensare a un nuovo cd del
trio, sarebbe l’ottavo. Maurizio Dehò io
e Nadio Marenco (ovviamente indipen-
dentemente dai miei progetti personali)
So che stai lavorando a un disco nuo-
vo. Puoi anticipare qualcosa?
Si, il prossimo cd è già in cantiere. I
pezzi ci sono, e anche alcune preprodu-
zioni sono già pronte. Di pezzi ne ho fin
troppi, per un cd, quindi mi toccherà
fare una dolorosa cernita. Scherzo ov-
viamente. Ma i brani sono tutti figli e
i figli so’ piezz’ ‘e core, si sa. Per questo
stesso motivo, spero che faccia ancora
un po’ di strada il mio primo cd, AS-
SASSINI SI NASCE. In fondo, è passa-
to solo un anno dalla pubblicazione!
Sì lo so, siamo nell’era dell’usa e getta,
e i tempi corrono velocemente. Ogni
musicista spera sempre di creare il di-
sco immortale, ma questo oggi non cre-
do sia possibile, c’è troppa carne al fuo-
co, troppa offerta (se mai questa possa
essere troppa), e troppa frammentazio-
ne… i fenomeni a cui eravamo abitua-
ti, quelli degli anni ‘60 o ‘70, che tutti
ma proprio tutti conoscevano, quasi
senza distinzione di età, gusti, estra-
zione sociale… Be’, forse non potranno
più ripetersi. Poi, per quanto riguarda
me, sai, non sono né Roger Waters, né
Morricone. Sono un semplice canzonet-
taro e già sarebbe abbastanza riuscire
a vivere di live. Per quanto riguarda il
prossimo cd, ci sarà sicuramente una
continuità nello stile, intendo dire il
mio stile originario, il marchio, quel
non so che che ti fa riconoscere, e che
io credo di avere. Ma le sonorità saran-
no un po’ diverse. Ho dato a Giuseppe
Rotondi, il mio carissimo co-arrangia-
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