stato uno dei presupposti con cui, insie-
me a Massimo, ci siamo approcciati alle
registrazioni. Durante i nostri concerti
cerchiamo sempre di condurre il pub-
blico a un’esperienza che va oltre quel-
la puramente musicale, il nostro obiet-
tivo è quello di portare chi ci ascolta nel
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nostro mondo, nel nostro immaginario.
Dichiarate che “Jules Verne” è la can-
zone alla quale siete più affezionati:
perché e come nasce?
“Jules Verne” è la canzone che racchiu-
de meglio l’immaginario dei Malmö.
Indubbiamente i libri di Verne hanno
ispirato i no-
stri concetti
di viaggio e
di avventu-
ra, la visione
scientifica
delle vita che
è però allo
stesso tempo
romantica
e impreve-
dibile. Nel
libro “Viag-
gio al centro
della terra”
i protagoni-
sti si calano
nel vulcano
Sneffels in
Islanda e ri-
emergono a
Stromboli,
quasi come
se Verne ci
avesse teso
questo filo
tra i Mari del
Nord e il Me-
diterraneo.
Quali sono i vostri punti fermi, le vo-
stre band di riferimento?
Ognuno di noi ha un background di-
verso che ci ha permesso di arrivare
al sound dei Malmö. Sicuramente le
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band storiche del post rock come gli
Explosions in the sky, i Mogwai e i Si-
gur Ros sono tra le nostri fonti di ispa-
razione. Ma anche gruppi quali i Tool,
Radiohead, Cure, U2, passando dal
grunge degli anni ‘90 ai cantautori.