TRAKS INTERVIEW TRAKS INTERVIEW #6 | Page 14

territorio sicuramente gioca un ruolo importante, anche perché la vita che tu vivi entra nelle canzoni, e a oggi per me la cosa importante è raccontare la vita che si vive e trovare la forma giusta per rappresentare questo tipo di esperien- za attraverso la musica. Per quanto riguarda la parte testuale vorrei sotto- lineare che tutto nasce soltanto dal mio istinto di sopravvivenza, che spesso per scuotermi va a toccare dei punti do- lenti inducendomi a scrivere, e questa volta è toccato alla mia città, Messina. Non vuole essere né una provocazione né una paternale. La conclusione a cui sono arrivato dopo diversi mesi dalla scrittura del testo è che il motivo incon- scio per cui ho scritto questo br ano sta nel fatto che Messina non “sa” di me, non ha il sapore di quello che piace a me, e ciò che mi rimprovero di più è che io non sia riuscito sino a ora a trasfe- rire anche un po’ della mia identità in questa città. Ho preso una grossa re- sponsabilità scrivendo questa canzone, ma la musica è anche responsabilità e cultura! Alcune delle tue influenze musicali sono piuttosto riconoscibili ed eviden- ti, ma curiosando nel tuo passato ho trovato alcune cover di grandi cantau- tori italiani che mi hanno in parte, sor- presa. Tenco, De Gregori, De André… Se dovessi scegliere un artista, su tut- ti, che ti ha toccato più profondamen- te, chi sceglieresti? E nel panorama nica ne è un grande esempio e anche lì c’è un aspetto poetico secondo me, no- nostante non ci sia un testo narrativo. Quindi dal rock ho imparato tanto e ne avrò anche da imparare per sempre, ma oggi la mia essenza a livello musi- cale non è solo quella, è molto varia nel genere e nella rappresentazione. “Messina, Guerra e Amore” è il brano che chiude l’album, e che lascia una scia di emozioni e riflessioni. Che rap- porto hai con la tua terra? Pensi che esista un legame tra la possibilità di fare musica e i luoghi di appartenenza degli artisti? Credo nel legame con la mia terra di origine e proprio attraverso questo brano me ne sono reso conto e ho chia- rito questa cosa dentro me stesso, ma se penso alle sonorità mediterranee o siciliane, direi che sono veramente di- stante da quel tipo di idea di musica in generale, di produzione dei suoni, ma- gari non nei contenuti ma sicuramente nella esteticità del progetto. Sono stato sempre attratto dalle sonorità del nord dell’ Europa, America e Italia, non so perché, ma le sento più vicine rispet- to a quelle del sud del mondo, anche se, per esempio, nel disco e proprio in Mes”sina Guerra e Amore” c’è anche una parte che mi ricorda l’Africa e il blues che proviene dagli afro-ameri- cani. Quindi credo sia un equilibrio strano, poi ti vivi la vita e se la vivi a Messina si sente e si deve sentire. Il 14 Jesus Lizard, Bauhaus, Joy Division, The Smiths, eccetera… Nel panorama musicale italiano odierno quelli che vedo più vicini a me in questo periodo della mia vita, anche se soltanto in li- nea generale, credo siano Maroccolo, Battiato, Basile, Conte e Canali; a li- vello internazionale Nick Cave, Mark Lanegan, Neil Young, Paul McCartney, Tom Waits, Roger Waters, Steve Albi- ni, Leonard Cohen, Jimi Hendrix, Lou Reed, Brams, Bottesini, Berio, ma an- che altri. musicale attuale c’è qualche artista che segui particolarmente? Negli ultimi anni direi che l’artista che mi ha più toccato è sicuramente Luigi Tenco. Credo che attraverso le sue can- zoni lui abbia trovato una sua poetica molto intensa ed espressiva che a oggi è ancora attuale, ma anche la sua sto- ria mi ha colpito in modo importante. Durante la mia adolescenza e prima gioventù ciò che invece mi piaceva, mi attraeva, interessava era altro perché avevo bisogno del rock allo stato puro: Led Zeppelin, Black Sabbath, Nirva- na, Sonic Youth, Karate, Radiohead, Chiara Orsetti 15