MODENA CITY
RAMBLERS
sperando in un mondo
migliore
“Mani come rami, ai piedi radici” è il nuovo lavoro della storica band emi-
liana, che per una volta si occupa un po’ meno di attualità e un po’ di più
di canzoni senza tempo, coinvolgendo in un featuring i Calexico. Abbiamo
chiacchierato con loro, parlando, fra l’altro, di musica balcanica, indie ita-
liano e Donald Trump. Con una piccola chicca sul prossimo tour.
Cominciamo dalla scelta quasi del
tutto “autarchica”: perché questa vol-
ta avete deciso di fare quasi tutto da
soli?
Il mondo della discografia è cambiato
tanto in questi anni, abbiamo lavorato
con tante strutture verificando i pro e
i contro delle medesime. Da un po’ di
tempo a questa parte abbiamo deciso di
centralizzare sempre di più, anche se
ovviamente ci avvaliamo di fidati colla-
boratori esterni. Dopo tanti anni abbia-
mo capito che ci troviamo meglio così.
L’altra “svolta” è quella dei testi, vi-
sto che avete “trascurato” gli episodi
dell’attualità. In overload dall’lp pre-
cedente oppure ci sono altri motivi?
“Niente di nuovo sul fronte occidenta-
le”, l’ultimo nostro cd di inediti, era ef-
fettivamente pieno di riferimenti all’at-
tualità e a storie di cronaca dell’ ”altro
ieri” che ci avevano particolarmente