di inventiva, l’immagine era molto di-
dascalica, eppure Xabier Iriondo e Ro-
berto Bertacchini (the shipwreck bag
show), utilizzando citazioni degli Scritti
Corsari, hanno composto una “poesia
elettrica” potente.
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Quando hai ascoltato le musiche “de-
rivate” dalle tue immagini hai avuto
molte sorprese oppure tutto sommato
ti aspettavi questo tipo di risultati?
In un certo senso mi hanno sorpre-
so tutti. Chi è rimasto molto fedele
con un filo sottile che li lega fino alla
fine.
Avevi già un rapporto con gli artisti
che hanno lavorato al progetto? In che
modo avete interagito?
Si, con quasi tutti. Alcuni sono amici
di vecchia data, altri lo sono diventati.
Di tutti sono fan, quello è certo, e nutro
una grande stima per quello che fan-
no. Qualcuno l’ho conosciuto di persona
grazie al progetto, qualcuno l’ho cono-
sciuto meglio. La maggioranza dei mu-
sicisti presenti fa parte della scena in-
die (ma non solo) bolognese, ma anche
italiana ed europea. C’è anche Jochen
Arbeit degli Einstürzende Neubauten
che definirei della scena internazionale,
ma non solo, penso agli His Clancyness
spesso in tour negli Usa o ai compo-
nenti storici degli Starfuckers: Manuel
Giannini e Roberto Bertacchini (in que-
sto caso in due formazioni diverse)!
L’interazione è stata semplice, sono
stati subito entusiasti dell’idea, talvol-
ta con qualche perplessità, ma subito
collaborativi e incredibilmente, visti
anche
gli im-
pegni di
alcuni di
loro, ve-
locissi-
mi. Sono
stato
fortu-
nato.
al proprio genere, come per esempio
i Melampus o Giungla, ha composto
delle tracce bellissime e a mio parere
completamente in sintonia con le mie
opere. Altri, come Stromboli e Bologna
Violenta hanno praticamente composto
una colonna sonora che potrebbe a sua
volta continuare la storia di quelle foto.
Ma c’è anche chi mi ha spiazzato, come
Stefano Pilia che ha tirato fuori un
pezzo minimale ma intensissimo, solo
al piano. Ma tutti, proprio tutti sono
stati una sorpresa, quando ho ascol-
tato le canzoni per la prima volta ero
emozionato come un bambino e non ci
ho messo nulla a innamorarmi di quei
suoni. Ci sono dei pezzi che rimangono
totalmente in testa e la cosa incredibile
è che messi insieme - e fare la scalet-
ta non è stato facilissimo - sono un bel
disco, con sonorità molto differenti ma
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