TRAKS INTERVIEW TRAKS INTERVIEW #4 | Page 24

Chitarre acustiche e voci, ci sono anche un flauto e un paio di chitarre elettri- che pulite. Nessun effetto artificiale sulle voci, e francamente pochissimi in tutto il disco, un po’ del mio peda- le delay e una macchinetta che mi ha prestato mio fratello da DJ. Per il re- sto nessun copia e incolla. Per le voci ho inciso diverse tracce, un paio anche sfasate per ottenere una sorta di effetto simile a un delay. E’ praticamente tutto naturale. Anche il master fatto è stato delicatissimo. Il master (accanto alle collaborazioni musicali di altri artisti) è stato l’unico passaggio non eseguito interamente da me. Il mixaggio è sta- to il momento più creativo a livello di produzione di questo disco, perchè ho lavorato sulle profondità, sugli incastri e risulta tutto molto delicato e a volte fragile. Come un mosaico. Puoi descrivere i tuoi concerti? Certo, i miei concerti si basano sulla sola chitarra acustica, su voce e tampu- ra. Si crea quindi un atmosfera intima e ci si impegna per renderla calda. In scaletta ho inserito canzoni di questo disco, del precedente “Cielinoncuran- ti” e di quello che sto attualmente re- alizzando. Non è un set lungo poichè preferisco non appesantire la serata. Alterno canzoni tranquille “ipnotiche” a qualcuna più sostenuta e siccome quasi tutte le mie canzoni parlano di senti- menti, è stato difficile trovare il giusto equilibrio della scaletta, ma dai con- 24 certi precedenti ho comunque imparato molto; mi sono reso conto anche che ci sono canzoni che sento meno. Ma credo sia un processo naturale. Non le suo- no comunque tutte. Per ora ho ho due date confermate : il 23 aprile all Edonè di Bergamo (aprirò la serata agli Ella Goda, nel loro Show Case). E ho una serata al Museo Maglio di Ponte Nossa l’ultima settimana di agosto con l’amico cantautore Luca Dai (due set separa- ti)… cornice pazzesca e grande energia che scorre… Stai già lavorando al prossimo disco? Sì… Sto lavorando al nuovo disco e sta venendo più scorrevole dei due prece- denti, proprio sul piano pratico di rea- lizzazione. Suona, almeno finora, un po’ più sporco, anche perché sto registran- do le acustiche attraverso l’amplificato- re e non solo in modo naturale. Hanno già collaborato due ospiti con cui ho suonato per lungo tempo in passato. “Labo” che in un brano ha messo le sue chitarre e i suoi effetti, ha creando uno spiritato tappeto sonoro, un sotto- fondo perfetto all’arpeggio portante a mò di mantra che dirige tutta la can- zone. Brian invece, in un altro brano, ha suonato il piano e il sintetizzatore preparandosi in modo preciso già da casa; il fatto curioso è stato che una volta registrata la sua parte, che già andava bene, abbiamo trovato insieme una formula semplice che ci ha stupiti. Non abbiamo avuto più bisogno di toc- care nulla.I temi trattati in questo nuovo lavoro a mio parere appaiono più lucidi e quell’ attimo meno onirici dei precedenti, meno ermetici. Per as- surdo però la musica sta andando proprio in quella direzione. Entrando un po’ nello specifico, una traccia fa riferimento ai grandi insegnamenti dettati dal fondatore dello spiritismo Allan Kardec; per scrivere questo brano ho approfon- dito e studiato le sue te- orie e i suoi lavori; poi ho esposto tutto ciò con paro- le mie, ponendo anche do- mande dettate dalla mia sensibilità…Una seconda traccia invece si rifà mag- giormente ad un discorso legato al Thelema, quin- di a un testo legato alla magia con la specifica di saper vivere il proprio tempo, cosa che a volte pare messa in secondo piano proprio perché attualmente ci si ascolta meno che in passato… a mio parere. Una terza in- vece è forse quella che si avvicina mag- giormente alla poetica di Spleen delle sorgenti… un po più decadente; una canzone d’ amore delicata, una sorta di acquarello, anche un po fragile se vo- gliamo, che racconta del prendere sen- za mai chiedere. Ne sto scrivendo una quarta invece che parla delle maschere, delle pose che poi portano ai classici clichés… ho cercato di descrivere e fer- mare quell attimo in cui una coppia (in questo caso) si rende conto, dopo aver puntato il dito a lungo, di essere dentro a quelle dinamiche che ha tanto critica- to. Ce ne sarebbe anche una che ho già finito ma proprio non mi riesce di regi- strarla, magari non va d’accordo con le altre… 25