Stavolta ci siamo decisamente messi in
gioco, abbiamo scritto, arrangiato, non
sempre è stato semplice, ma alla fine è
stato un lavoro che ci ha portato sicu-
ramente a crescere. Con Gabriele Pro-
ietti e Sarah Moon siamo molto amici,
da subito avevo pensato che mi sarebbe
piaciuto molto che partecipassero. Sa-
rah è la prima volta che si confronta
con il cantato in italiano, riuscendo
anche a sorprendermi con la scelta del
registro vocale, Gabriele ha partecipa-
to in due brani molto
“poco rock”, perché vo-
levo tirasse fuori dalla
sua chitarra dei suoni
più vicini al suo lato
psichedelico. In “Ad
ogni piccola morte”, poi,
suonano Vieri Baioc-
chi, Andrea Carboni e
Giorgio Baldi (che non
poteva assolutamen-
te mancare, neanche
stavolta). Vieri figura
anche tra i produtto-
ri esecutivi del disco e il suo locale, lo
“Yeah”, è un po’ la mia seconda casa
romana, con Andrea sono una sezione
ritmica molto affiatata, siamo amici
e negli ultimi tempi ci siamo sempre
scambiati opinioni sui rispettivi ascolti.
Quando è stato il momento di entrare
in studio ho voluto coinvolgerli, pro-
prio perché volevo che in questo disco
suonassero esclusivamente miei amici,
zoni del disco sembra di avvertire qua-
si un’assenza di sforzo...
A me piace tantissimo scrivere, anche
se a volte dico il contrario. Mi viene na-
turale, vorrei quasi far soltanto quello.
Non c’è momento più bello, nella realiz-
zazione di un disco, che il momento del-
la scrittura, quello in cui ti immagini
già come verrà fuori una canzone. Sta-
volta è stato decisamente particolare,
per me, scrivere a quattro mani, ma è
stato anche decisamente stimolante.
Mi ha colpito “Dalla
carne”: vorrei saperne
qualcosa di più.
È stata la prima canzo-
ne a venir fuori, anche
se aveva un arrangia-
mento diverso, alla fine
è stata tra le ultime a
essere completata. Il
testo è semplicemente
un elenco dei motivi
per cui ancora scrivo
canzoni.
Puoi raccontare delle
collaborazioni che figurano sul disco?
Partirei comunque da Fabio, con il
quale siamo amici da più di dieci anni,
anni in cui ci siamo confrontati più e
più volte sui nostri rispettivi progetti,
senza mai riuscire, probabilmente an-
che per questioni di personalità, ad av-
viare una solida collaborazione (anche
se lui ha suonato nei due lavori prece-
denti e spesso fatto da fonico nei live).
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da lui. Un’altra collaborazione impor-
tante credo sia quella con Daniele Coc-
cia (Il Muro del Canto, Surgery), una
voce che mi accompagna nello stereo
da parecchio tempo. Ho scritto la sua
parte immaginandola cantata da lui
ed è stato emozionante quando poi l’ha
eseguita in studio esattamente come la
immaginavo, ci tenevo tantissimo che
partecipasse, per questioni
di stima artistica e di ami-
cizia. Nel brano, abbiamo
anche voluto chiamare una
serie di amici a fare un coro
“piratesco”. Sicuramente il
momento delle registrazio-
ni è stato uno dei più belli
dell’intera lavorazione.
Viste le caratteristiche
“notturne” del disco, per i
concerti farai scelte parti-
colari?
Dal vivo, nessuna novità
particolare: mi accompa-
gneranno i miei musicisti
di sempre Fabio Martini al
contrabbasso, pianoforte e
synth, Andrea Cauduro al
basso e alla chitarra, Gio-
vanni Abei alla chitarra e
Lorenzo Valerio alla batte-
ria. Cercheremo di ripro-
porre il disco nella maniera
più fedele possibile e sicu-
ramente qualche brano dai
lavori precedenti.
persone che ci tenessero a partecipare
e a dare il loro contributo nel modo mi-
gliore. Riguardo Giorgio Baldi non so
più cosa dire, è stato un “faro” all’inizio
del mio percorso e ogni volta riesce a
stupirmi, stavolta è riuscito a interve-
nire soltanto all’ultimo momento, diffi-
cilmente riuscirei a immaginare un mio
lavoro senza neanche due note suonate
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