TRAKS INTERVIEW TRAKS INTERVIEW #4 | Page 20

Stavolta ci siamo decisamente messi in gioco, abbiamo scritto, arrangiato, non sempre è stato semplice, ma alla fine è stato un lavoro che ci ha portato sicu- ramente a crescere. Con Gabriele Pro- ietti e Sarah Moon siamo molto amici, da subito avevo pensato che mi sarebbe piaciuto molto che partecipassero. Sa- rah è la prima volta che si confronta con il cantato in italiano, riuscendo anche a sorprendermi con la scelta del registro vocale, Gabriele ha partecipa- to in due brani molto “poco rock”, perché vo- levo tirasse fuori dalla sua chitarra dei suoni più vicini al suo lato psichedelico. In “Ad ogni piccola morte”, poi, suonano Vieri Baioc- chi, Andrea Carboni e Giorgio Baldi (che non poteva assolutamen- te mancare, neanche stavolta). Vieri figura anche tra i produtto- ri esecutivi del disco e il suo locale, lo “Yeah”, è un po’ la mia seconda casa romana, con Andrea sono una sezione ritmica molto affiatata, siamo amici e negli ultimi tempi ci siamo sempre scambiati opinioni sui rispettivi ascolti. Quando è stato il momento di entrare in studio ho voluto coinvolgerli, pro- prio perché volevo che in questo disco suonassero esclusivamente miei amici, zoni del disco sembra di avvertire qua- si un’assenza di sforzo... A me piace tantissimo scrivere, anche se a volte dico il contrario. Mi viene na- turale, vorrei quasi far soltanto quello. Non c’è momento più bello, nella realiz- zazione di un disco, che il momento del- la scrittura, quello in cui ti immagini già come verrà fuori una canzone. Sta- volta è stato decisamente particolare, per me, scrivere a quattro mani, ma è stato anche decisamente stimolante. Mi ha colpito “Dalla carne”: vorrei saperne qualcosa di più. È stata la prima canzo- ne a venir fuori, anche se aveva un arrangia- mento diverso, alla fine è stata tra le ultime a essere completata. Il testo è semplicemente un elenco dei motivi per cui ancora scrivo canzoni. Puoi raccontare delle collaborazioni che figurano sul disco? Partirei comunque da Fabio, con il quale siamo amici da più di dieci anni, anni in cui ci siamo confrontati più e più volte sui nostri rispettivi progetti, senza mai riuscire, probabilmente an- che per questioni di personalità, ad av- viare una solida collaborazione (anche se lui ha suonato nei due lavori prece- denti e spesso fatto da fonico nei live). 20 da lui. Un’altra collaborazione impor- tante credo sia quella con Daniele Coc- cia (Il Muro del Canto, Surgery), una voce che mi accompagna nello stereo da parecchio tempo. Ho scritto la sua parte immaginandola cantata da lui ed è stato emozionante quando poi l’ha eseguita in studio esattamente come la immaginavo, ci tenevo tantissimo che partecipasse, per questioni di stima artistica e di ami- cizia. Nel brano, abbiamo anche voluto chiamare una serie di amici a fare un coro “piratesco”. Sicuramente il momento delle registrazio- ni è stato uno dei più belli dell’intera lavorazione. Viste le caratteristiche “notturne” del disco, per i concerti farai scelte parti- colari? Dal vivo, nessuna novità particolare: mi accompa- gneranno i miei musicisti di sempre Fabio Martini al contrabbasso, pianoforte e synth, Andrea Cauduro al basso e alla chitarra, Gio- vanni Abei alla chitarra e Lorenzo Valerio alla batte- ria. Cercheremo di ripro- porre il disco nella maniera più fedele possibile e sicu- ramente qualche brano dai lavori precedenti. persone che ci tenessero a partecipare e a dare il loro contributo nel modo mi- gliore. Riguardo Giorgio Baldi non so più cosa dire, è stato un “faro” all’inizio del mio percorso e ogni volta riesce a stupirmi, stavolta è riuscito a interve- nire soltanto all’ultimo momento, diffi- cilmente riuscirei a immaginare un mio lavoro senza neanche due note suonate 21