TRAKS INTERVIEW TRAKS INTERVIEW #3 | Page 18

episodi salienti di quello che ho vissuto fin qui e mi hanno dato modo di riflettere sul fatto che questo disco segna di fatto una cesura , un nuovo corso per la mia carriera . Ho sempre suonato in formazioni : a volte che ho fondato io stesso , tante volte come turnista , altre ancora come direttore artistico oltre che bassista . Con “ Re-Birth ” rinasco come musicista , con coraggio mi butto in un progetto tutto strumentale quando la maggior parte della musica intorno canta e parla . Volevo fare qualcosa di mio ma con estro quindi con il mio disco racconto quello che sono e nello stesso tempo rinasco e mi presento con un volto nuovo . Mi do alla musica portando dietro il mio passato ma camminando su una nuova strada , come fosse un nuovo battesimo . Le collaborazioni al disco sono numerose e molto illustri : puoi spendere qualche parola su come hai conosciuto e interagito con musicisti come Rhodes , Ace , Michael Urbano eccetera ? Quando decisi di fare il disco mi venne in mente subito che il chitarrista sarebbe stato fondamentale , per pura coincidenza avevo visto che Ace , chitarrista che ho sempre stimato tantissimo , in quei giorni era in Italia ; non ho perso tempo ! Gli ho scritto subito per sapere se gli sarebbe piaciuto partecipare al progetto . Ace fin da subito ha manifestato tutta la sua carica ed energia e abbiamo iniziato subito a lavorare insieme . Con Michael ci siamo conosciuti a Correggio grazie al fatto che lo studio dove ho registrato tanti dischi è lo studio adiacente a quello di Luciano Ligabue e Michael è tutt ’ ora il batterista di Luciano . Michael era spesso lì per lavoro e l ’ abbiamo contattato , gli abbiamo fatto sentire le pre-produzioni e lui ha accettato di entrare nel progetto dopodiché tutto si è svolto in modo molto naturale soprattutto i rapporti che si sono stretti durante le registrazioni e nel tempo libero visto che stavamo tutti a casa mia . Nel mio lavoro la condivisione è fondamentale sia per quanto riguarda la musica sia per quel che riguarda il rapporto personale : passare giornate normali insieme conoscersi sempre meglio fino all ’ ultima chiacchierata prima di andare a dormire . David Rhodes , Roger Ludvigsen e Paolo Vinaccia invece li ho conosciuti mentre stavamo registrando un altro disco commisionatoci dalla NASA di cui però non voglio anticipare nulla . A quel punto al mio produttore è venuta l ’ idea di far entrare tutti e tre i musicisti nel progetto . Ed ecco com ’ è andata ! Puoi descrivere come sono andate le lavorazioni del disco ? Nessuna delle mie precedenti esperienze in studio eguaglia quella di “ Re-Birth ”. Tutto il periodo di registrazione ha rappresentato un evento quotidiano , sia per la sinergia che si rafforzava di giorno in giorno tra noi musicisti , sia

episodi salienti di quello che ho vissuto fin qui e mi hanno dato modo di riflettere sul fatto che questo disco segna di fatto una cesura , un nuovo corso per la mia carriera . Ho sempre suonato in formazioni : a volte che ho fondato io stesso , tante volte come turnista , altre ancora come direttore artistico oltre che bassista . Con “ Re-Birth ” rinasco come musicista , con coraggio mi butto in un progetto tutto strumentale quando la maggior parte della musica intorno canta e parla . Volevo fare qualcosa di mio ma con estro quindi con il mio disco racconto quello che sono e nello stesso tempo rinasco e mi presento con un volto nuovo . Mi do alla musica portando dietro il mio passato ma camminando su una nuova strada , come fosse un nuovo battesimo . Le collaborazioni al disco sono numerose e molto illustri : puoi spendere qualche parola su come hai conosciuto e interagito con musicisti come Rhodes , Ace , Michael Urbano eccetera ? Quando decisi di fare il disco mi venne in mente subito che il chitarrista sarebbe stato fondamentale , per pura coincidenza avevo visto che Ace , chitarrista che ho sempre stimato tantissimo , in quei giorni era in Italia ; non ho perso tempo ! Gli ho scritto subito per sapere se gli sarebbe piaciuto partecipare al progetto . Ace fin da subito ha manifestato tutta la sua carica ed energia e abbiamo iniziato subito a lavorare insieme . Con Michael ci siamo conosciuti a Correggio grazie al fatto che lo studio dove ho registrato tanti dischi è lo studio adiacente a quello di Luciano Ligabue e Michael è tutt ’ ora il batterista di Luciano . Michael era spesso lì per lavoro e l ’ abbiamo contattato , gli abbiamo fatto sentire le pre-produzioni e lui ha accettato di entrare nel progetto dopodiché tutto si è svolto in modo molto naturale soprattutto i rapporti che si sono stretti durante le registrazioni e nel tempo libero visto che stavamo tutti a casa mia . Nel mio lavoro la condivisione è fondamentale sia per quanto riguarda la musica sia per quel che riguarda il rapporto personale : passare giornate normali insieme conoscersi sempre meglio fino all ’ ultima chiacchierata prima di andare a dormire . David Rhodes , Roger Ludvigsen e Paolo Vinaccia invece li ho conosciuti mentre stavamo registrando un altro disco commisionatoci dalla NASA di cui però non voglio anticipare nulla . A quel punto al mio produttore è venuta l ’ idea di far entrare tutti e tre i musicisti nel progetto . Ed ecco com ’ è andata ! Puoi descrivere come sono andate le lavorazioni del disco ? Nessuna delle mie precedenti esperienze in studio eguaglia quella di “ Re-Birth ”. Tutto il periodo di registrazione ha rappresentato un evento quotidiano , sia per la sinergia che si rafforzava di giorno in giorno tra noi musicisti , sia

10