TRAKS INTERVIEW TRAKS INTERVIEW #2 | Page 44

Forse dalla semplice idea che la casa degli altri sembri sempre la casa ideale, mentre qui succedono i disastri. Si rimette sempre tutto in discussione, si resta soli, si riparte, si torna soli. E’ un’immagine. Di fronte a una casa dove vivevo da piccolo guardavo sempre una famiglia che entrava e usciva impeccabile da casa. Forse nell’inconscio ho un’idea fallimentare della perfezione. “Non un rumore di spari nei sogni che li fa svegliare di notte come pazzi per controllare di esser ancora vivi” credo sia l’unica frase di cui sono contento nel disco. Direi che la scelta è stata consapevole e senza rammarichi. Dell’Hip Hop di oggi non mi importa più molto, ma cerco di tenere a mente una lezione che soltanto questo genere sa dare, ovvero l’improvvisazione. Fare freestyle per esempio mi aiuta moltissimo a scrivere sui primi stralci di accordi o sulle melodie appena nascono. La sincope e la metrica usata nel rap cerco spesso di prenderle in prestito e inserirle in un cantato folk più dilatato e una cosa che mi diverte molto perché non si possono imparare se non si ha un background da rapper. Tra le tendenze dell’indie italiano attuale, l’impronta del cantautorato folk “all’americana”, coniugato secondo gusti e inclinazioni personali, è in forte ascesa. Quali sono, secondo te/ voi, le cause e perché si verifica proprio ora? Non saprei, credo che tutti si stiano svegliando. Negli anni ’90 si è cannibalizzato tutto il suono del ventennio precedente. Ancora oggi molti brani di cantanti big sembra suonino con un preset midi di una Bontempi. A un certo punto è stato necessario tornare indietro, suonare davvero la musica, magari tutti assieme in presa diretta, come gli ammerigani. Come nasce “La casa di fronte”? 44 45 Vorrei conoscere anche qualche particolare sulla genesi della traccia di apertura, “Rituale”. “Rituale” si distingue dagli altri brani nato per ultimo e scritto e inciso in due giorni, mixato in qualche ora e forse si sente…;) “Rituale” chiude un cerchio per me. “Rituale” è un presente, non viaggia nel tempo, resta dov’è e cerca nel numero “due” la possibilità di essere una cosa sola. Un uno, un tutto. Quali sono i colleghi che ascolti con maggiore piacere al momento? Kurt Vile, Conor Oberst, Phosphorescent, M ward, Other Lives.