LIEDE
l’unica cosa che potessi fare
Bambini che piangono sulla neve, ansia, quaderni ritrovati: la formula per
arrivare a fare il solista di Francesco Roccati è tortuosa, ma le canzoni del
suo “Stare bravi” sono spesso semplici e molto efficaci
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(questo in parte motiva la risposta
alla domanda n.3). Trasformare le mia
idea-sogno di disco in realtà tangibile,
fatta di cartone colorato nelle mie mani
e immagini e player digitali è stata sicuramente la cosa più snervante e bella che ho fatto in vita mia. Diventare
Liede di sicuro mi ha cambiato come
persona, molto, e quasi certamente in
peggio. Togli il quasi.
Pare che tu abbia scoperto la tua “vocazione” da cantautore ritrovando
testi scritti di cui avevi dimenticato
l’esistenza. Avevi sospettato di poter
fare il solista anche quando suonavi in
gruppo?
Verso il 2012, la tiro un po’ a caso ma
dovremmo essere proprio in zona, fine
2011 inizio 2012, ho iniziato a scrivere
testi in italiano. È stato strano. Il primo pomeriggio con il primo testo scritto
chitarra e voce lo ricordo bene, cercavo
di rigirare quattro accordi su dei versi un po’ baustellosi, e nel mentre che
suonavo e canticchiavo sentivo che il
tutto era un qualcosa di molto diverso
da governare rispetto ai tentativi, innaturali, di scrittura british fatti fino
a quel momento. Ero felice, quel foglio
di carta con titolo versi e accordi mi era
parso da subito importante, lo sentivo
più mio rispetto agli altri, me ne ero affezionato. Infatti ricordo ancora a memoria quella canzone. Per farla breve si
parlava del funerale di un capitano, un
lupo di mare. Protagonista una donna
Vuoi raccontare la
tua
storia?
La storia
di me che
imbraccio
chitarre
-all’inizio
anche bassi- e canto è
molto breve.
Inizia tutto
nel 2008 con
l’indie-rock
da cantina
torinese e
nel 2016
esce “Stare
Bravi”, come
Liede, che è
tutta un’altra cosa (mi
rendo conto
ora che in
realtà son
passati 8
anni, mostruoso, ma facciamo finta di
niente).
Ho sempre pensato, comunque, che
non avrei mai mollato il colpo, e che
anche non sapendo bene cosa -e come-,
l’avrei fatto. Gli ult imi due anni sono
stati dedicati al voler incidere un disco
per iniziare un percorso, e si è capito
che ci sarei riuscito solo a giugno 2016
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