TRAKS INTERVIEW TRAKS INTERVIEW #2 | Page 38

LIEDE l’unica cosa che potessi fare Bambini che piangono sulla neve, ansia, quaderni ritrovati: la formula per arrivare a fare il solista di Francesco Roccati è tortuosa, ma le canzoni del suo “Stare bravi” sono spesso semplici e molto efficaci 38 (questo in parte motiva la risposta alla domanda n.3). Trasformare le mia idea-sogno di disco in realtà tangibile, fatta di cartone colorato nelle mie mani e immagini e player digitali è stata sicuramente la cosa più snervante e bella che ho fatto in vita mia. Diventare Liede di sicuro mi ha cambiato come persona, molto, e quasi certamente in peggio. Togli il quasi. Pare che tu abbia scoperto la tua “vocazione” da cantautore ritrovando testi scritti di cui avevi dimenticato l’esistenza. Avevi sospettato di poter fare il solista anche quando suonavi in gruppo? Verso il 2012, la tiro un po’ a caso ma dovremmo essere proprio in zona, fine 2011 inizio 2012, ho iniziato a scrivere testi in italiano. È stato strano. Il primo pomeriggio con il primo testo scritto chitarra e voce lo ricordo bene, cercavo di rigirare quattro accordi su dei versi un po’ baustellosi, e nel mentre che suonavo e canticchiavo sentivo che il tutto era un qualcosa di molto diverso da governare rispetto ai tentativi, innaturali, di scrittura british fatti fino a quel momento. Ero felice, quel foglio di carta con titolo versi e accordi mi era parso da subito importante, lo sentivo più mio rispetto agli altri, me ne ero affezionato. Infatti ricordo ancora a memoria quella canzone. Per farla breve si parlava del funerale di un capitano, un lupo di mare. Protagonista una donna Vuoi raccontare la tua storia? La storia di me che imbraccio chitarre -all’inizio anche bassi- e canto è molto breve. Inizia tutto nel 2008 con l’indie-rock da cantina torinese e nel 2016 esce “Stare Bravi”, come Liede, che è tutta un’altra cosa (mi rendo conto ora che in realtà son passati 8 anni, mostruoso, ma facciamo finta di niente). Ho sempre pensato, comunque, che non avrei mai mollato il colpo, e che anche non sapendo bene cosa -e come-, l’avrei fatto. Gli ult imi due anni sono stati dedicati al voler incidere un disco per iniziare un percorso, e si è capito che ci sarei riuscito solo a giugno 2016 39