TRAKS INTERVIEW TRAKS INTERVIEW 005 | Page 6

che vive a testa in giù in un mondo in cui l’assenza di gravità non fa paura e ci fa fluttuare senza paura (Senza Rete), L’anima introspettiva di chi non sa scegliere e perde tutto (Asimmetrie) o di chi per la prima volta fa incontrare strade fino a quel momento parallele (Alter Ego) o ancora di chi affronta con spensieratezza un cam- biamento doloroso da un passato difficile verso la felicità (E ora lei) . Poi c’è invece la parte di me che, per il lavoro che fa, è co- stretta a ricordare che c’è spazio nella nostra vita per la fantasia ma poi è la realtà quella che brutal- mente emerge e ci riporta con i piedi per terra, come in “Arida” dove la prota- gonista si libera dal giogo di un amore diventato trappola e odio. E poi ci sono le drammatiche storie dei migranti e profughi costretti ad abbandonare un Sud del mondo fatto di guerra, orrore e miseria sperando in un Nord che li ac- colga e che non li respinga, come invece di fatto accade… Ecco, l’attualità spezza il sogno ed entra di prepotenza nel tuo disco: per esempio nel singolo e video di “Jungle, Frontiere chiuse” racconti l’enorme tragedia dei migranti. Che cosa ti ha colpito di più della tua esperienza a Calais o delle altre tue esperienze a ha trovato la sua giusta collocazione. Poi, il desiderio di raccontare in modo più diretto, chiaro e comprensibile que- ste storie, sia quelle fatte di realtà che quelle puramente immaginarie, ha fat- to il resto. Devo dire che c’ho davvero preso gusto, queste dieci canzoni mi hanno fatto appassionare talmente tan- to all’idea di scrivere nella mia lingua che non userò mai più l’in- glese. Benché alcune delle canzoni del disco par- lino di realtà dramma- tiche, le sonorità sono spesso improntate a una serenità di fondo. Vorrei capire se è sta- ta una scelta meditata oppure se è stato un processo spontaneo... E’ un disco che racconta con schiettez- za e senza giri di parole le mie diver- se anime... Quella naive, sognante e idealista che si ferma sulla spiaggia a osservare gli sbiaditi pezzi di vetro persi “tra i granelli di sabbia, levigati dal sole e dal vento” immaginando qua- le nostalgia possano avere pensando a quando erano fulgenti bottiglie, (Sas- si di Vetro) o che vedendo le nuvole di fumo intrappolate in una stanza chiusa immagina che possano divertirsi ad a disegnare sulle pareti ombre come sa- gome umane (Nuvole). L’anima leggera 6