Avete dichiarato di aver rinunciato a comprare bi-
glietti dei Radiohead a metà prezzo per comprare la
discografia dei Cosmetic. Ho capito male io, vero?
E’ così, i Radiohead rimangono tra le nostre maggiori
fonti di ispirazione, sono lì come una sorta di leggenda
e ci piace ricordarli sempre così. Ma d’altronde pre-
feriamo dare il nostro piccolo contributo alla piccola
scena italiana.
di tutti), Nadar Solo, Plan de
Fuga, Dardust, Levante, Co-
smetic, Amor Fou, Jumping
the shark, Urali, The sleeping
tree, ma già siamo ritorna-
ti all’inglese... Scusateci, ma
sopportiamo a malapena tutte
quelle altre band che cantano
parlando.
la da gamba e senza batteria, poi finia-
mo ancora più “forte”.
Dalle vostre dichiarazioni emerge una
certa esterofilia. Ma chi sono gli arti-
sti italiani che apprezzate di più?
Effettivamente è vero, ascoltiamo per
lo più musica in lingua inglese.
Gli artisti italiani che ascoltiamo sono:
Baustelle (secondo Samuele i migliori
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