TRAKS INTERVIEW TRAKS INTERVIEW 005 | Page 16

qua. E la avverte che poi, quando finirà il mare e toccherà terra e la salvezza sembrerà vicina, incontrerà i muri, sempre più alti e le frontiere, sempre più insormontabili, mentre invece, io credo, per chi fugge dalle guerre e ha diritto ad un futuro, dovrebbero esserci ponti sicuri e corridoi umanitari e legali. A proposito, Senza Rete non ha scopo di lucro, la vendita delle copie fisiche del disco servirà ad un progetto che aiuta i bambini iracheni e siriani in trappola laddove c’ erano città e ora ci sono solo macerie. Invito chiunque voglia dare una mano a scrivermi alla mail pivirama @ hotmail. it o a cercarmi su facebook. Al di là degli spunti di attualità, come si concilia la tua attività di giornalista con quella di cantautrice, considerando le difficoltà delle due professioni? Credo che ci siano molti aspetti in comune. Si usano penna per scrivere e microfono per registrare, si comunica agli altri e si racconta quello che si vede, per informare e a volte anche per sensibilizzare. Se nei miei precedenti dischi i temi erano più introspettivi e immaginari, per la prima volta in questo quarto lavoro le mie strade finora sempre parallele si sono incontrate e inevitabilmente quello che ho visto e vissuto si è trasformato in musica. Dal punto di vista pratico, nessuna difficoltà, solo una buona dose di spirito di organizzazione per far conciliare turni a volte impossibili e partenze improvvise per trasferte che non si sa quanto dureranno. In passato siete andati in tour anche all’ estero. Qualche progetto analogo anche con il nuovo disco? Al momento sono in una fase di drastici cambiamenti, perché torno dopo 20 anni nella mia Sicilia, ed è lì che suonerò prossimamente, a partire dall’ imminente Dedalo Festival che ogni anno, ai primi di agosto, dalla prima edizione a Caltabellotta, riunisce nell’ agrigentino tanti artisti da tutta Italia. Per il momento, niente più viaggi all’ estero, per musica o per lavoro. In Sicilia c’ è tanto da raccontare, e c’ è tanto da suonare.

qua. E la avverte che poi, quando finirà il mare e toccherà terra e la salvezza sembrerà vicina, incontrerà i muri, sempre più alti e le frontiere, sempre più insormontabili, mentre invece, io credo, per chi fugge dalle guerre e ha diritto ad un futuro, dovrebbero esserci ponti sicuri e corridoi umanitari e legali. A proposito, Senza Rete non ha scopo di lucro, la vendita delle copie fisiche del disco servirà ad un progetto che aiuta i bambini iracheni e siriani in trappola laddove c’ erano città e ora ci sono solo macerie. Invito chiunque voglia dare una mano a scrivermi alla mail pivirama @ hotmail. it o a cercarmi su facebook. Al di là degli spunti di attualità, come si concilia la tua attività di giornalista con quella di cantautrice, considerando le difficoltà delle due professioni? Credo che ci siano molti aspetti in comune. Si usano penna per scrivere e microfono per registrare, si comunica agli altri e si racconta quello che si vede, per informare e a volte anche per sensibilizzare. Se nei miei precedenti dischi i temi erano più introspettivi e immaginari, per la prima volta in questo quarto lavoro le mie strade finora sempre parallele si sono incontrate e inevitabilmente quello che ho visto e vissuto si è trasformato in musica. Dal punto di vista pratico, nessuna difficoltà, solo una buona dose di spirito di organizzazione per far conciliare turni a volte impossibili e partenze improvvise per trasferte che non si sa quanto dureranno. In passato siete andati in tour anche all’ estero. Qualche progetto analogo anche con il nuovo disco? Al momento sono in una fase di drastici cambiamenti, perché torno dopo 20 anni nella mia Sicilia, ed è lì che suonerò prossimamente, a partire dall’ imminente Dedalo Festival che ogni anno, ai primi di agosto, dalla prima edizione a Caltabellotta, riunisce nell’ agrigentino tanti artisti da tutta Italia. Per il momento, niente più viaggi all’ estero, per musica o per lavoro. In Sicilia c’ è tanto da raccontare, e c’ è tanto da suonare.

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