PAOLO TOCCO
la bellezza
di leggere tra le righe
Abruzzese, classe 1979, ingegnere elettronico, appassionato e studioso di
cartomagia, produttore ed editore, scrittore e musicista. Un album in arrivo
e un singolo,“Arrivando alla riva”, dedicato alle tragedie dei migranti, ac-
compagnato da un video dal forte impatto emotivo
banale festa di matrimonio - che tan-
to odio - quando in tv andava in scena
l’ennesima tragedia del mare.
I Tg ormai sono pieni di queste storie
che sembrano quasi divenuti i capitoli
di un fotoromanzo. Quel momento ha
sedimentato, si è nascosto ma non è
sparito. Quando poi in seguito ho sen-
tito il bisogno di scrivere qualcosa di
nuovo, sulle note di una melodia nuova
che mi sembrava potesse funzionare
ho adagiato il testo andando a pescare
proprio questa immagina delle scarpe
che stavo calzando. Da lì poi il resto
del testo a preso forma e direzione fino
a quello che ho deciso di bloccare e di
pubblicare.
“Dalle mie scarpe nuove sembra tutto
più facile”. Inizio l’intervista citando
una frase del tuo nuovo brano, “Arri-
vando alla riva”. Hai scelto di tratta-
re un tema importante, delicato, e di
farlo deponendo il punto di vista e il
giudizio e lasciando spazio alle sensa-
zioni, quasi fisiche, che gli eventi han-
no smosso dentro di te. Come è nata
questa canzone?
Nata per caso come d’altronde voglio
che accada per ogni cosa che faccio. Mi
piace molto poco pensare e misurare
con della “matematica” quando si trat-
ta di esprimere emozioni. Ero banal-
mente chinato ad allacciare le scarpe
appena comprate per una altrettanto
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dicevo prima - parallelamente alla ste-
sura del brano. Che poi, per completare
quello che dici giustamente tu, ho pen-
sat o bene di lasciare che fosse un video
ricco di significati da dedurre più che
da leggere in modo sfacciato. Al pubbli-
co torno a chiedere, nel mio piccolo, lo
sforzo di decifrare…ed è meraviglioso
poi se ognuno riesce a decifrare con la
sua personale chiave di lettura. Quegli
oggetti che arrivano sulla battigia sono
realmente casuali e possono richiama-
re non solo didascalicamente la trage-
dia che racconto ma anche una propria
personalissima tragedia, che sia fatta
di macerie, di momenti di vita, di addii
eccetera…insomma, è bello leggere tra
le righe piuttosto che avere la comodità
di non doversi inventare nulla.
Il 2017 sarà un anno ricco di soddisfa-
Il video che hai deciso di abbinare al
tuo brano è senza dubbio una scelta
semplice, ma forse anche le più azzec-
cata. Ormai la potenza delle immagini
forti, dei telegiornali, non ha nemme-
no più presa sulle nostre coscienze,
assuefatte e quasi addormentate. Me-
glio lasciar parlare le onde del mare,
e gli oggetti che da queste vengono
trasportate, con le storie spezzate che
portano con loro...
Esattamente. Hai colto in pieno. Sia-
mo come assuefatti alla violenza, alla
morte…la televisione e questo nuovo
modo di fare comunicazione è a dir poco
violento e degradante. Ci ha tolto la
sacralità su tutti i fronti della vita, non
solo per le cose importanti come una
tragedia. Ormai non ci fa effetto quasi
più nulla. L’idea è nata d’istinto - come
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