TRAKS INTERVIEW TRAKS INTERVIEW 005 | Page 10

PAOLO TOCCO la bellezza di leggere tra le righe Abruzzese, classe 1979, ingegnere elettronico, appassionato e studioso di cartomagia, produttore ed editore, scrittore e musicista. Un album in arrivo e un singolo,“Arrivando alla riva”, dedicato alle tragedie dei migranti, ac- compagnato da un video dal forte impatto emotivo banale festa di matrimonio - che tan- to odio - quando in tv andava in scena l’ennesima tragedia del mare. I Tg ormai sono pieni di queste storie che sembrano quasi divenuti i capitoli di un fotoromanzo. Quel momento ha sedimentato, si è nascosto ma non è sparito. Quando poi in seguito ho sen- tito il bisogno di scrivere qualcosa di nuovo, sulle note di una melodia nuova che mi sembrava potesse funzionare ho adagiato il testo andando a pescare proprio questa immagina delle scarpe che stavo calzando. Da lì poi il resto del testo a preso forma e direzione fino a quello che ho deciso di bloccare e di pubblicare. “Dalle mie scarpe nuove sembra tutto più facile”. Inizio l’intervista citando una frase del tuo nuovo brano, “Arri- vando alla riva”. Hai scelto di tratta- re un tema importante, delicato, e di farlo deponendo il punto di vista e il giudizio e lasciando spazio alle sensa- zioni, quasi fisiche, che gli eventi han- no smosso dentro di te. Come è nata questa canzone? Nata per caso come d’altronde voglio che accada per ogni cosa che faccio. Mi piace molto poco pensare e misurare con della “matematica” quando si trat- ta di esprimere emozioni. Ero banal- mente chinato ad allacciare le scarpe appena comprate per una altrettanto 10 dicevo prima - parallelamente alla ste- sura del brano. Che poi, per completare quello che dici giustamente tu, ho pen- sat o bene di lasciare che fosse un video ricco di significati da dedurre più che da leggere in modo sfacciato. Al pubbli- co torno a chiedere, nel mio piccolo, lo sforzo di decifrare…ed è meraviglioso poi se ognuno riesce a decifrare con la sua personale chiave di lettura. Quegli oggetti che arrivano sulla battigia sono realmente casuali e possono richiama- re non solo didascalicamente la trage- dia che racconto ma anche una propria personalissima tragedia, che sia fatta di macerie, di momenti di vita, di addii eccetera…insomma, è bello leggere tra le righe piuttosto che avere la comodità di non doversi inventare nulla. Il 2017 sarà un anno ricco di soddisfa- Il video che hai deciso di abbinare al tuo brano è senza dubbio una scelta semplice, ma forse anche le più azzec- cata. Ormai la potenza delle immagini forti, dei telegiornali, non ha nemme- no più presa sulle nostre coscienze, assuefatte e quasi addormentate. Me- glio lasciar parlare le onde del mare, e gli oggetti che da queste vengono trasportate, con le storie spezzate che portano con loro... Esattamente. Hai colto in pieno. Sia- mo come assuefatti alla violenza, alla morte…la televisione e questo nuovo modo di fare comunicazione è a dir poco violento e degradante. Ci ha tolto la sacralità su tutti i fronti della vita, non solo per le cose importanti come una tragedia. Ormai non ci fa effetto quasi più nulla. L’idea è nata d’istinto - come 11