Partiamo dal titolo dell ’ ep , che credo meriti una spiegazione … Ti ringrazio per questa domanda , “ Beyond the nettles burn ” è una frase estratta dal testo di “ Daisy ”, traccia numero tre dell ’ ep , e letteralmente significa “ Oltre la bruciatura delle ortiche ”. Figurativamente “ nettle burn ” vuole indicare gli inconvenienti della vita ( la lingua inglese è meravigliosa ) ed è proprio il filo rosso che lega tutte le canzoni di questo vero e proprio concept album . Andare oltre gli inconvenienti , superarli con forza e determinazione e viverli come una prova che ha come obiettivo finale la crescita interiore e non semplicemente il superamento della prova stessa . La bruciatura di ortica che mi procuravo inavvertitamente da bambina durante le mie passeggiate in montagna , mi insegnava a guardare bene dove mettere i piedi , ma soprattutto non mi impediva di raggiungere la cima . Anche se il bruciore avrebbe potuto scoraggiarmi la gioia di poter vivere pienamente le mie montagne mi
dava quella forza di cui spesso son capaci i bambini , che al contrario di molti adulti sono sempre pronti a mutare il broncio in sorriso . Una curiosità : nel titolo ho deciso di mettere il plurale “ Nettles burn ”, perché del resto , come dice il mio amico inglese-romano Thomas , “ la vita è più una fratta che un singolo rametto ”. Con il precedente “ White Fever ” avevi affrontato una svolta elettronica che aveva cambiato faccia alla tua musica . Questo disco invece sembra affrontare un discorso di consolidamento . Come hai approcciato le lavorazioni dell ’ ep ? Terminato “ White Fever ” percepii che qualcosa risultava incompleto ma quel disco doveva uscire a tutti i costi , anche a rischio di sembrare prematuro . Necessitavo di un confronto con il pubblico e con la critica , per comprendere meglio delle cose di me che fino a quel momento non erano maturate . E ’ stata la scelta migliore che potessi fare .
ERICA ROMEO oltre gli inconvenienti
Si chiama “ Behind the nettles burn ” il nuovo ep della cantautrice , fresca di svolta elettronica ma già impegnata ad approfondire il proprio sound con sei canzoni ricche di immagini e racconti
Partiamo dal titolo dell ’ ep , che credo meriti una spiegazione … Ti ringrazio per questa domanda , “ Beyond the nettles burn ” è una frase estratta dal testo di “ Daisy ”, traccia numero tre dell ’ ep , e letteralmente significa “ Oltre la bruciatura delle ortiche ”. Figurativamente “ nettle burn ” vuole indicare gli inconvenienti della vita ( la lingua inglese è meravigliosa ) ed è proprio il filo rosso che lega tutte le canzoni di questo vero e proprio concept album . Andare oltre gli inconvenienti , superarli con forza e determinazione e viverli come una prova che ha come obiettivo finale la crescita interiore e non semplicemente il superamento della prova stessa . La bruciatura di ortica che mi procuravo inavvertitamente da bambina durante le mie passeggiate in montagna , mi insegnava a guardare bene dove mettere i piedi , ma soprattutto non mi impediva di raggiungere la cima . Anche se il bruciore avrebbe potuto scoraggiarmi la gioia di poter vivere pienamente le mie montagne mi
dava quella forza di cui spesso son capaci i bambini , che al contrario di molti adulti sono sempre pronti a mutare il broncio in sorriso . Una curiosità : nel titolo ho deciso di mettere il plurale “ Nettles burn ”, perché del resto , come dice il mio amico inglese-romano Thomas , “ la vita è più una fratta che un singolo rametto ”. Con il precedente “ White Fever ” avevi affrontato una svolta elettronica che aveva cambiato faccia alla tua musica . Questo disco invece sembra affrontare un discorso di consolidamento . Come hai approcciato le lavorazioni dell ’ ep ? Terminato “ White Fever ” percepii che qualcosa risultava incompleto ma quel disco doveva uscire a tutti i costi , anche a rischio di sembrare prematuro . Necessitavo di un confronto con il pubblico e con la critica , per comprendere meglio delle cose di me che fino a quel momento non erano maturate . E ’ stata la scelta migliore che potessi fare .