TRAKS INTERVIEW 001 | Page 18

ha impedito la formazione di un sentimento nazionale e di una cultura politica laica. Insomma, abbiamo già dato. Non ne voglio sapere di ricominciar da capo e avere a che fare con gente che pretende di mettere al centro della vita civile le proprie superstizioni allucinatorie. E non sopporto gli pseudointellettuali – tra cui molti miei amici – che difendono la presunta diversità culturale dell’Islam dimenticandosi che quella diversità condanna il genere femminile alla sudditanza. Datemi pure dell’islamofobo, me ne fotto. Però non sparate ahahahaha... Perché hai scelto di non apparire in nessuno dei due video di anticipazione dell’album che hai presentato finora, cioè “Gorky” e “Bubblegum”? Per dare rilievo alla canzone e anche alle immagini, che sono molto suggestive e viaggiano per così dire in parallelo, ma con una loro autonomia rispetto alle canzoni. Vorrei essere riconosciuto e valutato per questo, non per altro. Passo il mio tempo a suonare, a leggere e a scrivere quello che mi pare di aver capito, non a curare la mia immagine personale. Per quello c’è gente più preparata e fotogenica di me, dai tronisti in su. Come sta il punk in Italia oggi? Soprattutto veterani oppure vedi qualche band giovane che ti convince? Maledetto! Speravo che almeno tu evitassi questa domanda che mi sento ri- volgere dal secolo scorso (e non è un’esagerazione). Inutile nascondersi dietro a un dito. Il punk come movimento culturale propulsivo è in crisi, come tante altre cose che hanno le radici nel ‘900. I veterani resistono proprio perché vengono da un’altra era e perciò godono di una credibilità costruita quando esisteva un circuito vitale . Oggi è molto difficile cominciare a suonare punk ed essere credibili. Manca il contesto. Però qualche fiore nel deserto c’è. Apprezzo molto il lavoro di Ruggero e della sua Professional Punkers, soprattutto perché ridà vita a una dimensione collettiva che è andata persa negli anni. E poi mi va di segnalare un paio di giovani gruppi interessanti: Peli Pubblici e Sgabole. Che cosa ci si deve aspettare per i tuoi live? Farai soltanto brani tuoi o qualcuno di quelli che hai scritto per la tua ex band? “Canapa” penserei proprio di farla, anche perché il set va un po’ rimpolpato. Al momento abbiamo solo queste 10 canzoni nuove, e un paio di cover ci stanno benissimo. Mi piacerebbe anche fare “Cuore nero”, perché ci sono affezionato. Bisognerà vedere se la cosa ha un senso… Stiamo cominciando a provare il set live con la band e valuteremo tutto nei prossimi giorni. Compresa l’ipotesi di lavorare a un pezzo nuovo e inedito che anticipi il tour, previsto per gennaio. Abbiamo già qualche idea… 19