di Edoardo Oldrati
Molto interessanti i dati riguardanti il portafoglio ordini in funzione del fatturato. Il 69,2 % delle imprese con fatturati superiori ai 20 milioni di euro ha in casa ordini per un periodo compreso tra 3 e 6 mesi, mentre il 73,7 % ha lavoro per i prossimi 6 mesi. Nella fascia di fatturati inferiori ai 5 milioni di euro ben il 46,5 % delle aziende sostiene di avere in casa lavoro solo per i successivi 3 mesi. Da evidenziare poi che il 30,8 % delle aziende con fatturati compresi tra i 10 e i 20 milioni di euro è riuscita a portare in casa lavoro per un periodo compreso tra i 3 e i 6 mesi. Vediamo ora cosa realizzano le aziende in funzione del fatturato: notiamo subito che l’ 81,4 % delle aziende del campione con fatturati inferiori ai 5 milioni di euro lavora conto terzi, mentre il 47,4 % delle aziende con fatturati superiori ai 20 milioni realizza un loro specifico prodotto. Da evidenziare che il 34,6 % delle imprese con fatturati compresi tra 10 e 20 milioni di euro realizza al proprio interno sia un proprio prodotto, sia lavorazioni conto terzi. In merito alla dimensione del lotto lavorato solo il 15,8 % delle imprese con fatturati superiori ai 20 milioni produce lotti grandi, mentre il 68 % delle imprese con fatturati tra 5 e 10 milioni realizza lotti medi. Le aziende con fatturati inferiori ai 5 milioni di euro nel 95,3 % dei casi realizza piccoli lotti di produzione.
EXPORT: SEMPRE IN PRIMA FILA Ci concentriamo adesso nell’ analisi dei dati in funzione dell’ export. Vediamo che il 28,6 % delle aziende del comparto energia esporta tra il 25 e il 50 % della propria produzione, mentre un ulteriore 28,1 % manda oltre frontiera il 50 % di ciò che produce. Nel comparto costruzione macchine il 28,1 % delle imprese esporta oltre il 50 % del fatturato, mentre un 28,3 % si limita a mandare oltre frontiera fino a un massimo del 25 % della produzione. Nel settore costruzione stampi nelle tre fasce di export la percentuale è la seguente: il 23,9 % esporta fino al 25 % della produzione; il 28,6 % esporta tra il 25 e il 50 % e il 18,8 % manda fuori Italia oltre il 50 % del proprio prodotto. Le aziende del settore aerospace nel 25 % dei casi esportano oltre il 50 % della loro produzione, mentre un significativo 21,7 % manda oltre frontiera fino a un massimo del 25 % della propria produzione. Se leghiamo l’ esportazione al fatturato notiamo che il 56,3 % delle aziende del campione con fatturati superiori a 20 milioni di euro esporta oltre il 50 % della propria produzione, mentre il 37,1 % delle imprese con fatturati compresi tra 10 e 20 milioni manda oltre frontiera tra il 25 e il 50 % di ciò che produce. Interessante notare che il 45,6 % delle aziende con fatturati compresi tra i 2 e i 5 milioni di euro esporta fino a un massimo del 25 % della propria produzione. Altra tabella interessante è quella che lega la percentuale di export al numero di addetti. Iniziamo a evidenziare che il 45,6 % delle aziende con dipendenti tra 16 e 35 esporta fino a un massimo del 25 % del proprio prodotto, mentre il 68,6 % delle imprese con addetti tra 36 e 100 manda all’ estero tra il 25 e il 50 % della propria produzione. Chi supera invece i 100 addetti esporta nel 59,4 % dei casi oltre il 50 % di ciò che produce. Da notare che comunque un 52,2 % delle imprese piccole con addetti fino a 15 unità esporta fino al 25 % del proprio prodotto. Interessante anche il confronto tra l’ export e il portafoglio ordini. In particolare, il 65,6 % delle aziende che esportano oltre il 50 % della propria produzione ha in casa lavoro per i prossimi 6 mesi, mentre il 37,2 % delle aziende che esportano tra il 25 e il 50 % del fatturato ha ordini compresi tra i 3 e i 6 mesi. Da tenere sotto i riflettori il fatto che ben il 45,7 % delle imprese che
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