TIS - Il Corriere Termo Idro Sanitario Nov 2022 | Page 23

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Che cos ’ è il limite di infiammabilità ? Ne ho sentito parlare per la prima volta usando l ’ R32 .
Una delle novità che l ’ uso dell ’ R32 ha portato con la sua introduzione sul mercato , è stato il fatto che tra le sue caratteristiche principali troviamo la sua leggera infiammabilità . Da molti decenni , infatti , il settore del condizionamento dell ’ aria non vedeva tra i refrigeranti che venivano impiegati questa caratteristica : infatti R410A , R407C , R134a ed il più “ anziano ” R22 risultavano essere fluidi non infiammabili . Quando un fluido infiammabile , o leggermente infiammabile come l ’ R32 , fuoriesce da una bombola o da un circuito frigorifero , la sua presenza in ambiente non necessariamente comporta che ci sia il rischio che si sviluppi un incendio quand ’ anche , in quell ’ ambiente sia attiva una fiamma libera , si formino archi elettrici o siano presenti altri tipi di fonte di accensione . Affinchè la miscela formata dall ’ aria ( il comburente ) e l ’ R32 ( il combustibile ) possa incendiarsi è necessario che la quantità di R32 disperso in ambiente raggiunga una certa concentrazione . Il limite di infiammabilità inferiore è proprio il parametro che indica la quantità minima di una sostanza infiammabile che deve essere presente in aria affinché essa possa incendiarsi . Il suo calcolo avviene rapportando il volume minimo di gas che deve essere presente ogni cento volumi di miscela gas-aria oltre il quale tale miscela può esplodere a contatto con la fiamma , oppure avviene rapportando la massa minima di sostanza infiammabile ( espressa in chilogrammi ) che deve essere presente in ogni metro cubo di aria . Ad esempio , l ’ R32 presenta un limite di infiammabilità inferiore di poco meno di 0,31 kg / m3 : ciò significa che se in
ogni metro cubo di aria sono contenuti meno di 310 grammi di R32 la miscela formata da R32 e aria non può incendiarsi anche se viene a contatto con una fiamma . Tuttavia , una miscela formata da R32 e aria non è in grado di incendiarsi non solo quando la concentrazione di R32 è inferiore a quanto indicato dal limite di infiammabilità inferiore ma anche quando essa eccede quanto indicato dal limite di infiammabilità superiore . Quest ’ ultimo parametro ( che viene espresso con le medesime unità di misura del limite di infiammabilità inferiore ) indica qual è la concentrazione massima che può essere presente in aria affichè la miscela formata dai due fluidi possa incendiarsi . Per l ’ R32 tale valore si attesta a poco meno di 0,68 chilogrammi di R32 per ogni metrocubo di aria . In sintesi , quindi , possiamo senz ’ altro affermare che l ’ R32 può potenzialmente incendiarsi quando è disperso in ambiente se la sua concentrazione è compresa tra circa i 310 ed i 680 grammi per ogni metro cubo di aria . Il limite di infiammabilità inferiore e quello superiore vengono indicati rispettivamente con gli acronimi LEI e LES oppure con gli analoghi in lingua inglese LFL e UFL .
Durante una manutenzione ho trovato un chiller funzionante a R1234ze con carica superiore a 6 kg e circuito ermeticamente sigillato . Non ha il registro apparecchiatura per gli F-gas . Devo provvedere a compilarlo nella relativa Banca dati ?
La risposta è negativa . La compilazione del registro dell ’ apparecchiatura ( il cosiddetto libretto di impianto ) F-gas va eseguita non più sulla base della carica di refrigerante del circuito ma sulla base del potenziale inquinante dello stesso . Quindi la quantità di refrigerante presente nel circuito non è più il parametro di riferimento in base al quale i circuiti frigoriferi contenenti F-gas vanno periodicamente controllati per verificare l ’ assenza di fughe e per i quali va compilato il registro dell ’ apparecchiatura . Tale prescrizione era contenuta nel Regolamento Europeo 842 del 2006 che , però , a partire dal 2014 è stato sostituito dall ’ attuale Regolamento 547 . Quest ’ ultimo prevede che la compilazione del registro sia obbligatoria se il potenziale inquinante del circuito contenente F-gas sia pari o superiore a 5 tonnellate equivalenti di CO2 o , nel caso di circuiti ermeticamente sigillati , di 10 tonnellate equivalenti di CO2 . Il medesimo criterio risulta vigente anche per il controllo periodico dell ’ assenza di fughe di refrigerante dal circuito . Avendo l ’ R1234ze un valore del potenziale di riscaldamento globale ( il cosiddetto GWP ) estremamente basso è necessario essere in presenza di circuiti frigoriferi contenenti centinaia , se non migliaia , di chilogrammi di refrigerante per superare la soglia delle 10 tonnellate equivalenti di CO2 valevole per i circuiti ermeticamente sigillati come nel caso in questione . Quindi sicuramente il registro dell ’ apparecchiatura non va compilato nel caso di un circuito frigorifero che si configura con una carica di pochi chilogrammi di R1234ze . Tale esenzione potrebbe essere messa in discussione dal nuovo Regolamento sugli F-gas attualmente in preparazione presso la Commissione Europea , che andrà ad abrogare l ’ attuale Regolamento in vigore , e che dovrebbe essere approvato in tempi piuttosto brevi .
Nei condensatori ad acqua la valvola pressostatica va montata sul circuito frigorifero o sul circuito dell ’ acqua ?
La valvola pressostatica ha il compito di regolare la quantità del fluido di raffreddamento che transita all ’ interno dello scambiatore per permettere il desurriscaldamento , la condensazione ed il sottoraffreddamento del refrigerante , mantenendo l ’ alta pressione del circuito frigorifero entro i livelli previsti . Per ottenere tale risultato la valvola pressostatica modula la quantità di acqua di raffreddamento in funzione della pressione di condensazione del refrigerante . Quindi essa va montata sul circuito idraulico proprio perchè deve essere in grado di regolare la portata di acqua che transita all ’ interno del condensatore , lato fluido di raffreddamento . Però , per conoscere la quantità di acqua necessaria allo scambio termico deve essere in grado di conoscere in ogni istante la pressione di condensazione del refrigerante , pressione che rileva mediante un opportuno capillare che risulta essere collegato alla tubazione del circuito frigorifero sul lato di alta pressione , in prossimità del condensatore . Quando questa pressione tende ad aumentare la valvola reagisce con un incremento della portata d ’ acqua che transita attraverso il condensatore , in modo così da arrestare la risalita della pressione stessa . Viceversa nel caso di abbassamento della pressione di condensazione .