TIS - Il Corriere Termo Idro Sanitario Nov 2022 | Page 14

14

N ORMATIVA

QUALITÀ DELL ’ ARIA NEGLI EDIFICI SCOLASTICI

IL DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DEL 26 LUGLIO SCORSO , PUBBLICATO IL 3 AGOSTO , HA DATO IL VIA – SULLO SPECIFICO APPLICATIVO DEGLI AMBIENTI SCOLASTICI – A UN DOCUMENTO DI LINEE GUIDA ESTREMAMENTE IMPORTANTE SOTTO IL PROFILO METODOLOGICO

Finalmente un po ’ di ordine , vien da dire a proposito delle linee guida che presentano criteri e indicazioni abbastanza semplici e comprensibili per indirizzare l ’ attività di chi installa impianti e li dota di strumenti di contrasto dell ’ inquinamento microbiologico . Partiamo dall ’ assunto principale almeno a nostro avviso di tutto questo articolato provvedimento sul tema della qualità dell ’ aria . Il testo non lascia scampo a dubbi : ” i potenziali impatti negativi sulla salute di una varietà di inquinanti atmosferici che si possono trovare in ambienti indoor , comprese le scuole sono stati un obiettivo prioritario e comune dei diversi piani e programmi di prevenzione sia a livello nazionale , sia a livello europeo e a livello internazionale ) in accordo con le principali azioni sviluppate dalla Organizzazione mondiale della sanità ( OMS ) relative ad un certo numero di inquinanti per i quali le conoscenze scientifiche relative agli effetti sull ’ uomo sono state giudicate sufficientemen-

te consolidate ”. Ne consegue che “ La riduzione del rischio di contaminazione e diffusione si basa proprio sull ’ attuazione integrata e organica di misure personali e collettive ”. Le misure personali a cui si fa riferimento non hanno a che vedere con l ’ impiantistica : sono distanziamento , dispositivi di protezione individuale , igienizzazione delle superfici , ma ad esse vengono associate per il contrasto e la minimizzazione del rischio aeraulico due macroaree di intervento che sono fondamentali nell ’ epoca della pandemia : la ventilazione ( naturale o meccanica ) e l ’ adozione di strumenti di purificazione dell ’ aria , due ambiti di lavoro in cui in questi tre anni abbiamo visto sviluppi e iniziative piuttosto disparati , a cui il testo mira a dare maggiore organicità e razionalità .
VENTILAZIONE E PURIFICAZIONE STRUMENTALE Si tratta di due aree , ventilazione e purificazione strumentale , che corrispondono alle due strategie di contrasto della presenza microbiologica e del rischio , la diluizione e l ’ abbattimento . Ed entrambe le aree e le strategie vengono considerate necessarie e sinergiche , in modo chiaro e netto : “ La ventilazione naturale e meccanica insieme alle altre soluzioni identificate per il miglioramento della qualità degli ambienti rappresentano quindi solo un aspetto della strategia per ridurre i rischi di trasmissione indoor .” Sottolineiamo in maniera enfatica questo punto : all ’ impiantistica non deve e non può essere affidato un compito impossibile di eliminare il rischio e viceversa l ’ impiantistica e la strumentazione collegata alla gestione dell ’ aria in ambiente non può arrogarsi meriti o obiettivi inverosimili . In questo senso sono sicuramente proficue e chiare le parole di commento al provvedimento di Roberto Nidasio del Comitato Termotecnico Italiano “ In relazione al Covid-19 , ormai abbiamo imparato tutti che la trasmissione virale può avvenire essenzialmente in tre modi : le goccioline di saliva ( droplet ), le particelle aerodisperse ( airborne ) e il contatto con superfici contaminate delle nostre mani , che a loro volta vanno a toccare occhi , naso o bocca ”. La riduzione del rischio passa quindi attraverso l ’ adozione di misure e “ barriere ” che limitino il più possibile queste tre modalità . Senza entrare nel dettaglio , possiamo ricordare come il distanziamento sociale limiti , ad esempio , il contagio da droplet , l ’ igienizzazione delle superfici quello da contatto , le mascherine sia quello da droplet , sia , per alcune , quello da airborne .
L ’ IMPORTANZA DELLA DILUIZIONE E la ventilazione degli ambienti ? Con il ricambio d ’ aria , sia naturale sia meccanico , oltre ad ottemperare l ’ esigenza di ossigenazione degli ambienti , si va sostanzialmente a sostituire aria interna , che si suppone inquinata / contaminata , con aria esterna , che si suppone non inquinata / contaminata , o comunque con concentrazioni di inquinanti molto inferiori rispetto a quella interna . Con la ventilazione si ha quindi una “ diluizione ”, cioè un abbassamento delle concentrazioni degli inquinanti e delle particelle di particolato ( che , come detto , può essere vettore di virus ).” Questa logica collaborativa deve pertanto essere presa come la prima regola dell ’ impiantistica post Covid , una regola che non esime da responsabilità attive e sancisce anche che qualsiasi atteggiamento remissivo che trascuri la qualità della gestione dell ’ aria è sicuramente dannoso alla salute , a cominciare da quella dei bambini nelle scuole . Vero è però come constata anche Nidasio che “ quanto detto sopra vale per tutti gli edifici ” e qui subentra l ’ obbligo dell ’ impiantista di riflettere su che cosa fa un impianto , dentro e fuori le scuole . Il primo focus lo poniamo sul tema della ventilazione , per mettere in ordine le idee sui compiti assegnati ad un impianto .
VENTILARE , UN OBBLIGO A TUTTI I LIVELLI Il documento delle Linee Guida è limpido e inequivocabile : “ L ’ Organizzazione mondiale della sanità considera ottimale un ricambio dell ’ aria pari ad un valore indicativo di almeno 10 L / secondo / persona .” Una cifra importante , perché Nidasio nei suoi commenti ne deduce che “ si parla di valori che , a seconda degli indici di affollamento e dell ’ altezza dei locali , si aggirano intorno ai 5 volumi / ora . Un ricambio quindi decisamente importante , ma necessario per mantenere il livello dei contaminanti al di sotto delle soglie di allerta .” La consistenza di questi volumi di ricambio porta a dedurre abbastanza serenamente che – per quanto perseguita con ferrea attenzione una “ disciplina ” di apertura di porte e finestre nei locali di una scuola , difficilmente si arriverà a ottenere cinque volumi ora ed è lo stesso Nidasio a fare una constatazione abbastanza logica . “ Ventilazione naturale o meccanica ? Sebbene le linee guida non forniscano prescrizioni in merito , occorre tener presente che in molte situazioni non sia così facile arrivare a tali ricambi con la sola apertura delle finestre ”. Vale a dire che queste indicazioni indirizzano implicitamente verso la ventilazione meccanica controllata , cioè verso una modalità di gestione del ricambio d ’ aria e della qualità dell ’ aria in cui le variabili impiantistiche sono centrali per raggiungere l ’ obiettivo della diluizione della concentrazione di patogeni e del contenimento del rischio di contagio per via aerotrasportata . Nel testo della norma si producono ulteriori elementi che invitano a considerare la VMC uno strumento che ha nella sua sperimentabilità e nella sua controllabilità due asset decisamente importanti in raffronto con la ventilazione naturale : infatti “ alcuni studi enfatizzano la necessità di sviluppare standard di ventilazione naturale e meccanica che considerino adeguatamente l ’ elevato rischio di infezione da patogeni per via aerea . Per sviluppare sistemi di ventilazione flessibili , a seconda delle finalità e della tipologia degli edifici ( es . scuole ), è necessario coinvolgere le parti competenti del settore del condizionamento dell ’ aria e della ventilazione e / o figure professionali competenti / qualificate , oltre agli architetti , biologici , chimici , fisici , ingegneri e gli operatori di sanità pubblica per affrontare questa problematica in ambito scolastico . Tutte le competenze con un approccio multidisciplinare e una crescita nella collaborazione come più volte segnalato dall ’ OMS .” In questo passaggio e per la prima volta allo stato delle nostre conoscenze redazionali un testo di legge sancisce l ’ importanza di “ parti competenti nel settore del condizionamento dell ’ aria e della ventilazione … per affrontare la problematica ” a fianco della quantità di soggetti che abbiamo visto alternarsi in