The Next Factory Novembre 2021 | Page 7

EDITORIALE

Una fabbrica nello spazio ? Perché no !?

Andrea Pagani
Mentre nel mondo si dibatte ancora su quali caratteristiche debba avere una vera industria 4.0 , ci sono startup visionarie che guardano oltre con progetti ai limiti della fantascienza . È il caso di Varda Space Industries , una realtà che vuole costruire impianti di produzione nello spazio . La data è già fissata ( 2023 ), così come il vettore che verrà impiegato per la messa in orbita ( un razzo Falcon 9 di SpaceX ). Al momento si tratta di attività di studio e valutazione , non certo di produzione in serie , ma le premesse sono interessanti e i possibili sviluppi altrettanto stimolanti . Il vero veicolo spaziale , il primo della startup ad andare in orbita , sarà realizzato dalla società di lancio rivale di SpaceX , Rocket Lab , che realizzerà anche due successivi veicoli spaziali per Varda . I tre veicoli saranno dotati di due moduli realizzati da Varda : uno per la produzione in microgravità e un altro con la capsula di rientro . L ’ obiettivo è che ogni veicolo spaziale trascorra circa tre mesi in orbita , con il modulo di rientro che riporti circa 40-60 chilogrammi di materiali fabbricati . La startup vuole sfruttare i vantaggi della microgravità – proprio come già avviene con numerosi esperimenti effettuati sulla Stazione Spaziale Internazionale ( ISS ) – che si possono trovare solo oltre una certa quota ( tipicamente ben oltre i 100 km di altitudine ). Ma cosa sarà possibile realizzare in questi moduli produttivi ? L ’ elenco è lungo e le potenzialità sono in buona parte inesplorate : sicuramente nuovi materiali ( come organi biostampati ), ma

UNA STARTUP VUOLE REALIZZARE UNA FABBRICA NELLO SPAZIO . FANTASCIENZA ? NON PROPRIO ... anche semiconduttori con caratteristiche molto particolari . Per ora si tratta naturalmente più di una scommessa che di una vera e propria necessità , ma è evidente come un impianto di questo tipo porti il concetto di fabbrica connessa , o di “ fabbrica buia ”, a livelli mai testati prima . Connettività , accesso remoto , automazione , stampa 3D : tutte tematiche di grande attualità qui “ sulla Terra ”, ma che comportano nuove problematiche da affrontare ( o nuove opportunità da sfruttare ) quando si parla dello spazio . Sappiamo quanto questo tipo di ricerca possa essere positiva per moltissimi settori industriali ( a tal proposito , vi invito a visitare il sito spinoff . nasa . gov nel quale sono elencati i prodotti e le invenzioni nate a scopo scientificospaziale ), quindi ben vengano queste iniziative . Insomma , le tecnologie non mancano , così come le risorse economiche . Oggi il principale limite resta la fantasia e , forse , l ’ opportunità di realizzare un progetto ambizioso . Le ricadute sono innumerevoli e i benefici evidenti ( per ogni euro investito nel settore spaziale ne tornano tre ). Ben vengano quindi iniziative come questa di Varda . E , lo ricordiamo , l ’ Italia ha un vasto tessuto industriale collegato all ’ aerospace . Cosa stiamo aspettando ?

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