Le esperienze
spessi di un colore molto denso. Come ci spiega, ha che dura tutto l’anno, senza pause o ferie. Senza conusato un pennello a setole dure che ottenesse l’effet- tare i vecchi canti tipici della tradizione contadina, in
to voluto: i tratti incerti, non omogenei, creano un cui sopravvive un’arte ancora più antica e radicata,
legame con l’osservatore che deve completare l’ope- alla base della cultura piacentina.
ra con quello che lui stesso vede e prova. Il colore,
Cosa vede nel futuro della campagne? In cosa spera?
poi, blu. Un blu molto scuro, in netto contrasto con
Asserisce che il ritorno a uno stile di vita agreste sa-
la purezza del bianco dei
rebbe, al giorno d’oggi, mol-
teli. Ci spiega che era indeci-
to faticoso, soprattutto per i
so fra il blu, appunto, e il
giovani, in quanto non dà
rosso, tonalità tipica della
grandi soddisfazioni a livello
passione e legata alla tradi-
economico ed è meno sicuro
zione natalizia. Ma la sua
di un impiego in un ufficio.
scelta è stata fatta in segno
Lo stato dovrebbe fare la
di un collegamento fra la
sua parte. Però, sottolinea,
sua opera e l’ambiente, ri-
nascerebbe nei giovani sicu-
cordando la limpidezza del
cielo.
Di
scenografico
“commerciale”
in
ramente un forte senso di
e
appartenenza alla propria
questo
terra. Nonostante il lavoro
presepe non c’è davvero
sia tanto e molto duro. Tut-
nulla.
to ciò, conclude, impliche-
L’opera è strutturata in tre
rebbe una revisione dello
sezioni: una tela centrale
stile di vita di ciascuno. Ma
rappresentante la scena della
ne varrebbe la pena.
natività, una a sinistra con
Apprezziamo l’idea dell’ar-
personaggi secondari e una
chitetto così come la sua interpretazione molto arti-
a destra con una poesia di Pablo Neruda intitolata “È
stica della campagna, la rivisitazione in chiave mo-
proibito”, elemento suggerito da Martina, la figlia.
derna della tradizione, e l’amore che mette nel fare
“Veramente” spiega, “ne avevo fatto una prima ver-
ciò che lo appassiona.
sione con una maggiore profondità e una struttura
Franco ci aveva detto che sua mamma riteneva il
più complessa, che però è andata distrutta durante la
lavoro quotidiano una “preghiera”. Pierluigi lo defi-
notte della Vigilia di Natale a causa di forti raffiche
nisce “arte”. Sono profonde le riflessioni suggerite.
di vento”.
Certo siamo dei re magi un po’ strani: non siamo in
Curiose, gli domandiamo quale relazione veda fra la
tre, ma in cinque; non veniamo con cammelli, ma in
campagna e l’arte. Ci dice che il lavoro dei campi è,
auto; non portiamo doni, ma li riceviamo.
dal suo punto di vista, una forma di arte sotto ogni
aspetto: dalla lavorazione delle zolle, agli attrezzi, Le famiglie di San Protaso, di Baselica,de I Doppi coalla dedizione e alla pazienza che il contadino dedica me ogni anno ci hanno avvicinato al senso più puro
alla terra, le soddisfazioni che ricava dal duro lavoro del Natale, dove spirito, cuore e pensiero trovano
7