the mente giugno 2014 | Page 7

Le esperienze spessi di un colore molto denso. Come ci spiega, ha che dura tutto l’anno, senza pause o ferie. Senza conusato un pennello a setole dure che ottenesse l’effet- tare i vecchi canti tipici della tradizione contadina, in to voluto: i tratti incerti, non omogenei, creano un cui sopravvive un’arte ancora più antica e radicata, legame con l’osservatore che deve completare l’ope- alla base della cultura piacentina. ra con quello che lui stesso vede e prova. Il colore, Cosa vede nel futuro della campagne? In cosa spera? poi, blu. Un blu molto scuro, in netto contrasto con Asserisce che il ritorno a uno stile di vita agreste sa- la purezza del bianco dei rebbe, al giorno d’oggi, mol- teli. Ci spiega che era indeci- to faticoso, soprattutto per i so fra il blu, appunto, e il giovani, in quanto non dà rosso, tonalità tipica della grandi soddisfazioni a livello passione e legata alla tradi- economico ed è meno sicuro zione natalizia. Ma la sua di un impiego in un ufficio. scelta è stata fatta in segno Lo stato dovrebbe fare la di un collegamento fra la sua parte. Però, sottolinea, sua opera e l’ambiente, ri- nascerebbe nei giovani sicu- cordando la limpidezza del cielo. Di scenografico “commerciale” in ramente un forte senso di e appartenenza alla propria questo terra. Nonostante il lavoro presepe non c’è davvero sia tanto e molto duro. Tut- nulla. to ciò, conclude, impliche- L’opera è strutturata in tre rebbe una revisione dello sezioni: una tela centrale stile di vita di ciascuno. Ma rappresentante la scena della ne varrebbe la pena. natività, una a sinistra con Apprezziamo l’idea dell’ar- personaggi secondari e una chitetto così come la sua interpretazione molto arti- a destra con una poesia di Pablo Neruda intitolata “È stica della campagna, la rivisitazione in chiave mo- proibito”, elemento suggerito da Martina, la figlia. derna della tradizione, e l’amore che mette nel fare “Veramente” spiega, “ne avevo fatto una prima ver- ciò che lo appassiona. sione con una maggiore profondità e una struttura Franco ci aveva detto che sua mamma riteneva il più complessa, che però è andata distrutta durante la lavoro quotidiano una “preghiera”. Pierluigi lo defi- notte della Vigilia di Natale a causa di forti raffiche nisce “arte”. Sono profonde le riflessioni suggerite. di vento”. Certo siamo dei re magi un po’ strani: non siamo in Curiose, gli domandiamo quale relazione veda fra la tre, ma in cinque; non veniamo con cammelli, ma in campagna e l’arte. Ci dice che il lavoro dei campi è, auto; non portiamo doni, ma li riceviamo. dal suo punto di vista, una forma di arte sotto ogni aspetto: dalla lavorazione delle zolle, agli attrezzi, Le famiglie di San Protaso, di Baselica,de I Doppi coalla dedizione e alla pazienza che il contadino dedica me ogni anno ci hanno avvicinato al senso più puro alla terra, le soddisfazioni che ricava dal duro lavoro del Natale, dove spirito, cuore e pensiero trovano 7