the mente giugno 2014 | Page 14

Gli eventi I l giorno 9 Maggio, presso il palazzo Gotico di Piacenza, si è tenuto un incontro con Rita Borsellino, sorella di Paolo, magistrato ucciso a Palermo in un attentato mafioso. L’argomento su cui si basava il tutto era la mafia e come lei combatte questo fenomeno ormai esteso in tutto il mondo, e presente nel nostro Paese da tempo. Nata il 19 Luglio del 1945, Rita non aveva mai pensato di entrare in politica prima dell’attentato al fratello, infatti dichiara pubblicamente: “Se Paolo non fosse stato ucciso, probabilmente a quest’ora sarei stata dentro casa a guardare ciò che succedeva fuori.”; si era chiusa nel suo privato a doppia mandata. Iniziò la sua battaglia, motivata fortemente, nel 1995 all’interno di Libera, associazione che si occupa di gestire i beni confiscati ai mafiosi. Eletta 5 anni fa all’interno del parlamento europeo, è ormai alla fine del suo incarico, ma non per questo ha intenzione di abbandonare la sua lotta. Parlando della mafia afferma che questa segue una strategia decisa a tavolino ed è ormai presente ovunque nel quotidiano. L’antidoto, sostiene, è la scuola: “La mafia teme più le scuole che i poliziotti. La scuola forma persone libere e la mafia non vuole la libertà di pensiero all’interno della comunità” . Bisogna riuscire a scardinare l’economia dei loro giri clandestini: “Un mafioso impoverito non ha più potere”. Alla domanda: “Come la comunità può partecipare alla lotta contro la mafia nel quotidiano?” lei risponde utilizzando la frase del fratello: “La lotta contro la mafia non può essere una distaccata opera affidata a magistrati e poliziotti, ma deve essere un movimento culturale, che coinvolga tutti.” E infine aggiunge un’ altra frase che Paolo Borsellino aveva rivolto agli insegnanti: “Noi arrestiamo i padri, voi educate i figli”. A Piacenza ha fatto tappa anche la “carovana della legalità” chiamata da Rita “la mia bambina” Questa “associazione” è costituita da un insieme di persone, una vera e propria carovana, che inizialmente si spostava solo in Sicilia, ma poi con il passare del tempo si è estesa in tutta Italia e all’ estero, testimoniando la resistenza alla mafia con cartelli e striscioni, il più noto dei quali è: “Non li avete uccisi, le loro idee camminano sulle nostre gambe.” Giorgia Romanini 14