EMMA VILLAS THE MAGAZINE
Prima di riscendere in strada il professore ci regala un ultimo racconto , l ’ apertura alla fine del Cinquecento della cattedra di “ Lingua di Toscana Favella ” voluta dai Medici in una sola città della Toscana : Siena . Subito comincia la disputa con Firenze su quale delle due abbia la lingua più pura . All ’ inizio del Settecento il senese Girolamo Gigli , membro della ( fiorentinissima ) Accademia della Crusca ,
“
Dire senese e contradaiolo è una endiadi , un unico concetto espresso con due parole diverse
”
comincia a pubblicare un vocabolario che sostiene la superiorità della lingua della propria città . Risultato : viene cacciato dalla Crusca e il suo vocabolario “ abbruciato ” in piazza a Firenze . Nel corso della sua vita avventurosa , Gigli fa in tempo anche a scrivere un Diario sanese nel quale raccomanda , per ogni mese dell ’ anno , cosa fare o vedere in città e nei dintorni . È la prima guida storica e artistica di Siena . Confessiamo che , nel sentire il professore descrivere il breve itinerario che compiamo scesi dall ’ Accademia dei Rozzi , quel “ Diario ” ci torna in mente . “ Guardi la Loggia delle Mercanzia , con le sue statue quattrocentesche . Eccoci alla Croce del Travaglio , il punto centrale di Siena dove si incrociano le tre strade principali della città : quella che porta al Duomo , lassù , quella che conduce a Porta Romana e la terza che arriva a Porta Camollia , l ’ ingresso nord della città . Imbocchiamo via Banchi di Sotto , poi la strada Calzoleria , da non perdere assolutamente , dove uno accanto all ’ altro ci sono case , palazzi , torrini , archi tagliati , piani rifatti , del Duecento , Trecento , Quattrocento . Ed ecco piazza Tolomei , con il grande palazzo dei famosi banchieri . Scendiamo verso l ’ Università per via Cecco Angiolieri , il poeta amico di Dante , quella lì è la sua casa . Siamo entrati nella contrada dell ’ Istrice , vede ? Questa è la chiesa della contrada con museo annesso …”. Poco dopo passiamo nel Leocorno , entriamo nella sede dell ’ Università , con il suo meraviglioso chiostro e la stanza dell ’ ufficio del rettore che , beato lui , si affaccia su piazza del Campo . E a proposito di affacci importanti , dopo Palazzo Piccolomini , il più importante edificio rinascimentale della città , come non citare il Chigi Zondadari , il cui piano nobile , con terrazzo annesso , viene aperto dai proprietari due volte all ’ anno , indovinate quando ? La camminata è finita . Il professore ci saluta indicandoci il Duomo con i suoi incredibili pavimenti intarsiati e , nel sottotetto , la cosiddetta Porta del Cielo , dalla quale godere la classica veduta mozzafiato sulla città . E a proposito di panorami e non solo , ci suggerisce di visitare la Basilica di Santa Maria dei Servi , sul colle che domina Valdimontone : “ Ha opere davvero importanti del Due-Trecento , ma anche del Rinascimento , e da lì si gode una fantastica veduta della città e del territorio circostante . Un territorio – chiosa il professor Ascheri – affascinante almeno quanto la città e di straordinaria accoglienza ”. Ma quella della bellezza e dell ’ accoglienza di questi territori è , letteralmente , un ’ altra storia , che cominciamo a raccontare in questo numero di Emma Villas The Magazine e proseguiremo nei prossimi .
del Campo . And speaking of important views , after Palazzo Piccolomini , the most important Renaissance building in the city , how can we fail to mention the Chigi
“
To say Sienese and contradaiolo ( district dweller ) is a hendiadys , a single concept expressed with two different words
”
Zondadari , whose noble floor , with adjoining terrace , is opened by the owners twice a year , guess when ? Our stroll is over . The Professor says farewell by pointing out the Duomo with its incredible inlaid floors and , in
Professor Mario Ascheri
the loft , the so-called Porta del Cielo , from where you can enjoy the classic breathtaking view of the city . And speaking of panoramas and other things , he suggests that we visit the Basilica of Santa Maria dei Servi , on the hill overlooking Valdimontone : “ It has very important works from the 13th and 14th centuries , but also from the Renaissance , and from there you have a fantastic view of the city and the surrounding territory . A territory – comments Professor Ascheri – at least as fascinating as the city and of extraordinary hospitality ”. But that of the beauty and hospitality of these territories is another story , which we shall start to relate in this issue of our Magazine and will continue in successive ones .
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