The Land we grab, appropriazione della foresta tro June 2020 | Page 6

Una nuova ondata di land grabbing Sulla scia della crisi finanziaria mondiale del 2007 che ha fatto crollare le banche ed il settore finanziario, investitori e speculatori hanno iniziato a cercare investimenti sicuri per il loro denaro. Da allora il fenomeno del land grabbing è cresciuto del 1000%. L’obiettivo è l’acquisizione massiccia, soprattutto in Africa, Asia e America Latina, di terreni per lo sviluppo di monocolture. Che si tratti di sceicchi dell’Arabia Saudita, dell’industria agroindustriale indiana o di investitori provenienti da Londra o New York, è iniziata una nuova corsa volta a controllare i terreni per la produzione di beni agricoli per il mercato globale. eeLivellamento per una piantagione di palma da olio in Camerun © PATRICK GALBATS CHE COS’È IL LAND GRABBING? Il land grabbing si riferisce all’acquisto, alla locazione o all’acquisizione di terreni agricoli da parte di un investitore locale o straniero, pubblico o privato, che causa l’espropriazione e l’espulsione di piccoli agricoltori e comunità indigene. I diritti di utilizzo dei contadini vengono ignorati perché, nella maggior parte dei casi, non hanno titolo legale sulla terra pur coltivandola da generazioni. Ciò che risulta un’acquisizione formale e legale della terra è in realtà una rapina per i contadini, contro la quale non possono difendersi. Nel perdere la loro terra perdono i mezzi di sostentamento ed il loro modo di vivere. Le stesse popolazioni che vivono nelle città, in particolare quelle più povere, sono colpite dall’aumento dei prezzi determinato dalla riduzione dei prodotti destinati ai mercati locali e cittadini. Si calcola che oltre 42 milioni di ettari nel mondo sono attualmente frutto di operazioni riconducibili a land grabbing di cui il 61% destinato all’industria agroalimentare ed il 21% destinato alla produzione di agrocombustibili, in particolare attraverso la lavorazione della canna da zucchero. Milioni di ettari sono così impiegati per la monocoltura industriale che utilizza in gran parte piante geneticamente modificate, fertilizzanti chimici e pesticidi per una produzione volta soprattutto all’esportazione verso i mercati mondiali. In questo sistema gli habitat naturali vengono distrutti, l’approvvigionamento idrico sovrasfruttato e l’ambiente avvelenato. Nel 2016 il land grabbing è entrato a far parte, insieme alla deforestazione e ad altri crimini ambientali, della lista dei reati classificati come crimini contro l’umanità, secondo la Corte Penale Internazionale dell’AIA.