The Land we grab, appropriazione della foresta tro June 2020 | Page 4

Coltello e forchetta © Fleischatlas/Heinrich - Boll-Stiftung LA FORESTA MINACCIATA DAL CONSUMO DI CARNE La produzione ed il consumo di carne da allevamenti intensivi sono in gran parte responsabili del progressivo processo di deforestazione in Amazzonia. Si abbatte la foresta per far posto agli allevamenti intensivi di bovini o per ricavare grandi estensioni di terra da destinare alla produzione di soia, componente principale per la produzione dei mangimi destinati agli animali allevati in Europa o in Asia. La FAO calcola che il 26% delle terre emerse, un quarto della superficie del pianeta, pari ad Africa ed Europa, è destinato agli allevamenti e ai campi per produrre mangimi. Sempre una proiezione della FAO stima che nel 2050 l’allevamento del bestiame crescerà sino ad arrivare a 5,8 miliardi di capi aumentando così la richiesta di terra. A livello globale, infatti, il consumo di carne è tuttora in forte crescita (+ 1,9 nel periodo 2007-2017) e a causa di quest’aumento una quantità sempre maggiore di foreste è destinata a scomparire. Dove 40 anni fa c’era la foresta pluviale, oggi circa 73 milioni di capi di bestiame pascolano nella sola Amazzonia brasiliana. “La zootecnia dovrebbe essere al centro dell’attenzione politica quando si affrontano i problemi del degrado del suolo, dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento dell’aria, della carenza e dell’inquinamento dell’acqua e della perdita di biodiversità. Il contributo del bestiame ai problemi ambientali avviene su scala massiccia.” Jonathan Safran Foer