The Land we grab, appropriazione della foresta tro June 2020 | Page 12

Bolivia La terra perduta Testimoninza di Alicia Tejada è arrivata nel territorio di Guarayos 20 anni fa come dipendente della Food and Agriculture Organization (FAO). “Nell’arco di un decennio la vita dei Guarayo è stata stravolta dalla perdita della terra e dal drastico cambiamento del loro ambiente naturale. Lo Stato all’epoca aveva iniziato gradualmente a concedere i diritti di proprietà sulla terra. I diritti fondiari includevano anche il diritto di vendere terreni già trasferiti a terzi. In seguito a minacce ed intimidazioni alcuni capi indigeni hanno così venduto terre appartenenti alle loro comunità ai grandi proprietari terrieri di Santa Cruz. In questo modo i Guarayo hanno perso circa due milioni di ettari di terra in un solo decennio. Coloro che hanno criticato queste politiche sono stati isolati e sottoposti a forti pressioni. Inoltre, i media, controllati per la maggior parte dalle industrie agricole e minerarie, cercarono di influenzare la popolazione inondandola di informazioni sui benefici per la comunità delle produzioni ed esportazioni di soia e di materie prime.” eeUna famiglia guarayo a San Pablo I DIRITTI VIOLATI In Bolivia vivono 37 popoli indigeni e il 40,6% della popolazione boliviana si riconosce come parte di un popolo o nazione indigena. Le varie comunità si dividono tra le alte montagne delle Ande, le valli interandine, i boschi del Chaco e le ampie foreste dell’Amazzonia. Nonostante la costituzione garantisca i diritti dei popoli indigeni e protegga le risorse naturali, la sopravvivenza di queste comunità è costantemente minacciata e tali diritti sono sistematicamente violati: continuano lo sfruttamento irrazionale delle risorse naturali, l’avanzare della frontiera agricola, la costruzione di nuove strade. Si calcola che ogni anno circa 300.000 ettari di foresta vengono abbattuti nella sola Amazzonia boliviana. © CEDIB / Bolivia “En tiempos inmemoriales se erigieron montañas, se desplazaron ríos, se formaron lagos. Nuestra amazonia, nuestro chaco, nuestro altiplano y nuestros llanos y valles se cubrieron de verdores y flores. Poblamos esta sagrada Madre Tierra con rostros diferentes, y comprendimos desde entonces la pluralidad vigente de todas las cosas y nuestra diversidad como seres y culturas.” (Preambolo della Costituzione boliviana del 2009)