Un’esperienza di storytelling
a.s. 2016/17
Classe 2B - Plesso Poliziano
Durante il secondo quadrimestre di quest’anno, la classe 2B del plesso Poliziano ha svolto un
percorso di storytelling in lingua inglese, in orario curriculare, della durata di nove sessioni
distribuite tra i mesi di marzo e maggio, con l’insegnante Stefania Magaldi. Oggetto della
narrazione è stata la fiaba ‘The Gruffalo’ di Julia Donaldson e Axel Scheffler .
Lo storytelling come scelta metodologica
La classe 2B è composta da 11 allievi, numero ideale per poter attuare una metodologia basata
sulla narrazione di storie, poiché ciascun allievo può essere partecipe in modo più attento,
diretto e attivo di quanto sia possibile in un gruppo più ampio.
L’insegnante legge una fiaba, o altro tipo di narrazione, stimolando la naturale inclinazione del
bambino all’immaginazione, poiché l’unico supporto visivo sono le illustrazioni del libro.
Ho scelto questa metodologia dato che le finalità di un approccio basato sul racconto orale
riguardano innanzitutto il potenziamento della capacità di ascolto e della capacità di
memorizzare un lessico che si carica di significato in quanto presentato nella cornice di un
contesto motivante quale è la trama del racconto.
La narrazione, infatti, è occasione di scoperta delle proprie emozioni da parte del bambino,
attivando il meccanismo del transfert che porta ad un investimento emotivo verso i personaggi
della storia.
Lo storytelling è, dunque, anche un mezzo per conoscere se stessi e per sviluppare l’empatia,
capacità basilare per l’apprendimento di una seconda lingua. Infatti, l’acquisizione di una lingua
straniera, più di quanto valga per altre discipline, rientra nei processi d’apprendimento di tipo
esperienziale ed affettivo-relazionale, all’interno dei quali l’insegnante riveste più un ruolo di
facilitatore, di language adviser, che quello più tradizionale di insegnante frontale e direttivo.
Inoltre, uno dei vantaggi di questa metodologia risiede nella velocità con la quale vengono
appresi lessico e strutture, soprattutto se la narrazione è rimata.
Per concludere, ritengo che per svolgere un percorso di storytelling senza l’ausilio di LIM o
lettore CD, ma semplicemente con la narrazione dal vivo, l’insegnante debba possedere una