Test gioia Dicembre 2013 | Page 44

seneparla benvenuti Nella miniserie tv Altri tempi Stefania Rocca è una prostituta degli anni 50, ruolo che riapre il dibattito sulle case chiuse. Perché qualcuno le rimpiange. E propone un referendum sulla legge Merlin di Francesca D’Angelo Il suo personaggio ci farà emozionare, ma soprattutto discutere: Stefania Rocca interpreta Duchessa, una seducente prostituta del bordello Raffaello, in Altri tempi, miniserie sulle case chiuse in onda il 13 e il 14 ottobre su RaiUno. Una storia forte, che riapre il dibattito sulle case di tolleranza. La vedremo presto al fianco di Luca Zingaretti, in Olivetti, sulla vita di Adriano Olivetti, l’imprenditore il cui nome è legato alla prima macchina per scrivere portatile. Sarà poi di nuovo in tv contesa dai fratelli Rengoni – Alessandro Gassman e Giorgio Marchesi – in Una grande famiglia 2. Sembra avere una passione per i ruoli poco convenzionali. Mi piace molto esplorare, con i miei personaggi, l’universo femminile: credo che le donne siano molto più complesse rispetto allo stereotipo della mamma tutta casa e chiesa. In questo senso Altri tempi riesce a raccontare in maniera strepitosa il mondo femminile, senza mai scadere nel pietismo. Nella miniserie la vedremo anche vecchia e mortificata nella sua femminilità. Quando recito mi trasformo per arrivare al cuore delle cose, per raccontare una verità. Per questo trovo che non sia mai mortificante. Se mi ponessi il problema di non risultare brutta in video, allora avrei dovuto smettere di recitare a 30 anni. In una scena simula l’orgasmo, come in Harry ti presento Sally. A che scopo? Serve a mostrare, pur con leggerezza, quanto la finzione sia diventata parte della vita di Duchessa. Inoltre, rappresenta un importante spaccato di solidarietà femminile: insegno alla protagonista, Ninfa (Vittoria Puccini, ndr), i segreti del mestiere. Ed è anche un modo per sfatare il mito delle donne in perenne competizione tra loro: persino in un ambiente duro com’era quello delle case chiuse ci può essere spazio per l’amicizia. 44 E se fossero cooperative? «Sono 31 anni che chiediamo una legge per combattere lo sfruttamento e regolamentare la prostituzione e ora con un referendum pensano di risolvere tutto?». Pia Covre, sessantenne, fondatrice del Comitato per i diritti civili delle prostitute, liquida la recente proposta di tornare alle case chiuse del sindaco di Mogliano Veneto (Treviso) Giovanni Azzolini e di Sveva Belviso, ex vicesindaco di Roma. Dal 5 ottobre si può firmare per abrogare la legge Merlin, che decretò la chiusura dei bordelli nel 1958. Raccogliere 500.000 firme non è uno scherzo, anche per la pruderie cittadina. «È la solita trovata dei sindaci per farsi pubblicità», tuona Covre. Perché è così contraria? «Ma quale tutela! Le proposte sono solo repressive e di controllo: le donne non sono libere di gestirsi in autonomia e lo sfruttamento diventa legalizzato». Non solo. «Le prostitute in Italia sono circa 70.000, l’80 per cento sono straniere e il 40 per cento di queste sono extracomunitarie, se hanno un lavoro devono avere il permesso di soggiorno. I sostenitori del referendum sono pronti a combattere il mercato clandestino?». Chi si prostituisce oggi non rischia più come prima: il reato di adescamento è stato decriminalizzato nel 2000 e trasformato in sanzione (con differenze da Comune a Comune). E chi affitta una casa a una prostituta incorre nel reato di favoreggiamento. La soluzione? «Seguire l’esempio della Nuova Zelanda, dove una legge favorisce le piccole cooperative di donne, che così lavorano insieme e si sostengono a vicenda». O.F. Senza veli A 71 anni suonati, le gemelle Martine e Louise Fokkens hanno chiuso con la professione nel quartiere a luci rosse di Amsterdam. E aperto il cassetto dei ricordi nel libro Due vite in vetrina (Vallardi). ANGELO tUREttA Donna di vita Stefania Rocca, 42 anni, in Altri tempi, su RaiUno.