Test gioia Dicembre 2013 | Page 17

editoriale Carrie è tornata. maria elena viola direttore di Gioia! Pronti sul divano? Ecco la squadra della serie tv Homeland: sopra, al centro Carrie (Claire Danes), fra Brody (Damian Lewis), a sinistra, e Saul (Mandy Patinkin). La terza, attesissima, stagione va in onda da lunedì 14 ottobre alle 21 su Fox (Sky, 111). Tra i suoi fan c’è anche Barack Obama, che ha appena festeggiato i 21 anni con Michelle postando la loro foto di nozze su Instagram (sotto). No, non quella lì, la Bradshaw, alias Sarah Jessica Parker, di Sex and the City, che ormai è acqua passata. Intendo Carrie Mathison, agente della Cia, bionda naturale, tosta, bipolare, innamorata pazza di un presunto terrorista dai capelli rossi, che poi terrorista non è, ma che non le fa comunque dormire sonni tranquilli. Una che sta alle Manolo Blahnik come Paris Hilton sta al downshifting, dunque veramente un’anti-Carrie, rispetto a quella di prima generazione, per niente bling bling, e perciò perfettamente in linea con i tempi. Il 14 ottobre la rivedremo su Fox, con la terza stagione di Homeland. E solo chi è addicted all’ultimo stadio, come me, può capire la portata dell’evento. Finita la stagione, si aspetta per mesi, con l’ultima scena dell’ultima puntata che ti apre miliardi di dubbi e possibilità. I sintomi della dipendenza si manifestano dopo una manciata di settimane, con la ricerca spasmodica di nuove “dosi” piratate della nuova stagione, in qualsiasi lingua. La verità è che con grande probabilità non è ancora stata girata, ma si fa finta di non saperlo, perché è una presa di coscienza che difficilmente si accetta. Per rendere meno dura l’attesa, si fanno sessioni di ripasso delle vecchie puntate oppure ci si consola con altre serie, ricavandone un blando effetto placebo. I più sgamati hanno pusher che a tempo debito passano sotto banco anteprime dell’ultima stagione già partita negli Usa. Ma è una magra consolazione, perché a quel punto l’attesa è già pressoché finita per tutti. A consolarci di questa follia collettiva, che ci fa sentire fragili e immaturi, ci vengono in soccorso alcune riflessioni: Homeland è la serie preferita di Obama, che è presidente, Nobel e ha meno tempo di noi; come potevamo illuderci di rimanere immuni, essendo al confronto comuni mortali?; puntualmente, agli Emmy, si aggiudica uno sfracello di premi: se ci piace ci sarà un perché; la protagonista Claire Danes, passata da banale sciacquetta di un lontano Romeo + Giulietta con DiCaprio a diva planetaria, è una di noi, sedere un po’ basso, pantaloni che non le donano, abbinamenti sbagliati, e occhiaie: impossibile non amarla; se vedi la prima puntata sei spacciato. E adesso, se non avete mai visto Homeland e vi è venuta voglia, siete avvertite: guardatela pure, a vostro rischio e pericolo. scrivetemi a: [email protected]. 17