editoriale
Carrie è tornata.
maria elena viola
direttore di Gioia!
Pronti sul divano?
Ecco la squadra della serie tv Homeland: sopra,
al centro Carrie (Claire Danes), fra Brody (Damian
Lewis), a sinistra, e Saul (Mandy Patinkin).
La terza, attesissima, stagione va in onda da
lunedì 14 ottobre alle 21 su Fox (Sky, 111). Tra i suoi
fan c’è anche Barack Obama, che ha appena
festeggiato i 21 anni con Michelle postando
la loro foto di nozze su Instagram (sotto).
No, non quella lì, la Bradshaw, alias Sarah Jessica Parker,
di Sex and the City, che ormai è acqua passata. Intendo Carrie
Mathison, agente della Cia, bionda naturale, tosta, bipolare,
innamorata pazza di un presunto terrorista dai capelli rossi, che
poi terrorista non è, ma che non le fa comunque dormire sonni
tranquilli. Una che sta alle Manolo Blahnik come Paris Hilton
sta al downshifting, dunque veramente un’anti-Carrie, rispetto
a quella di prima generazione, per niente bling bling, e perciò
perfettamente in linea con i tempi.
Il 14 ottobre la rivedremo su Fox, con la terza stagione
di Homeland. E solo chi è addicted all’ultimo stadio, come me,
può capire la portata dell’evento. Finita la stagione, si aspetta
per mesi, con l’ultima scena dell’ultima puntata che ti apre
miliardi di dubbi e possibilità. I sintomi della dipendenza
si manifestano dopo una manciata di settimane, con la ricerca
spasmodica di nuove “dosi” piratate della nuova stagione,
in qualsiasi lingua. La verità è che con grande probabilità non è
ancora stata girata, ma si fa finta di non saperlo, perché è
una presa di coscienza che difficilmente si accetta. Per rendere
meno dura l’attesa, si fanno sessioni di ripasso delle vecchie
puntate oppure ci si consola con altre serie, ricavandone un
blando effetto placebo. I più sgamati hanno pusher che a tempo
debito passano sotto banco anteprime dell’ultima stagione
già partita negli Usa. Ma è una magra consolazione, perché
a quel punto l’attesa è già pressoché finita per tutti. A consolarci
di questa follia collettiva, che ci fa sentire fragili e immaturi,
ci vengono in soccorso alcune riflessioni: Homeland è la serie
preferita di Obama, che è presidente, Nobel e ha meno
tempo di noi; come potevamo illuderci di rimanere immuni,
essendo al confronto comuni mortali?; puntualmente, agli Emmy,
si aggiudica uno sfracello di premi: se ci piace ci sarà un perché;
la protagonista Claire Danes, passata da banale sciacquetta
di un lontano Romeo + Giulietta con DiCaprio a diva planetaria,
è una di noi, sedere un po’ basso, pantaloni che non le donano,
abbinamenti sbagliati, e occhiaie: impossibile non amarla;
se vedi la prima puntata sei spacciato. E adesso, se non avete mai
visto Homeland e vi è venuta voglia, siete avvertite: guardatela
pure, a vostro rischio e pericolo.
scrivetemi a: [email protected].
17