- copertura prefabbricata con fotovoltaico integrato e facciate, prefabbricate, coibentate.
In questo modo l’unica opera di demolizione riguarda i serramenti.
- passaggio dall’utilizzo di gas ed elettricità alla sola elettricità.
- rinnovamento di bagno e cucina nello stesso momento, sostituendo le vecchie piastrelle
con pannelli di vetro prefabbricati, in modo tale da ridurre gli interventi di demolizione e
nel lungo termine anche quelli legati alla manutenzione.
- integrazione della rete elettrica domestica a corrente alternata con una continua, con il
duplice obiettivo di evitare le perdite di corrente che usurano alcuni dispositivi e di trarre
energia direttamente dai pannelli fotovoltaici.
Questo modello è applicato alle case di social housing che le società di edilizia sociale
danno in affitto a canone calmierato in accordo con gli inquilini che continueranno a
versare il denaro alla società di social housing invece di pagare il denaro in bollette,
anche perché con la ristrutturazione i costi si azzerano. Le società del social housing
finanziano i costi di investimento iniziale con un capitale sociale delle banche, gli interventi di ristrutturazione hanno una garanzia di 40 anni. L’obiettivo è applicare questa
struttura anche all’edilizia residenziale privata.
Questo è un modello replicabile in olanda poiché il social housing è fortemente sviluppato per tipologia edilizia (villette a schiera), ma può essere esportato ovunque ed anche ai
condomini. Il processo iniziale è individuare le tipologie costruttive e in seguito sviluppare
un metodo standard di ristrutturazione applicate per ciascuna tipologia.
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