ca degli edifici.
Si tratta dunque delle reti d’impresa nazionali finalizzate al green building, con particolare riferimento a quelle mirate all’efficienza energetica degli edifici; vengono definite
delle tipizzazioni, che si rendono evidenti
dall’analisi dei contratti in essere, e se ne
studiano le principali caratteristiche; si illustrano infine, per ogni cluster definito, dei
casi significativi di rete d’impresa.
Il capitolo si conclude con la descrizione
di un caso estero di particolare rilevanza,
il programma olandese “De Stroomversnelling”, in cui l’approccio integrato, finalizzato alla creazione di una filiera industriale,
appare particolarmente interessante.
Quarto Capitolo del Rapporto
L’innovazione nei materiali e nei componenti per l’edilizia, prodotti in fabbrica e poi
montati in cantiere, si distingue per molti
aspetti da quella delle tecnologie edilizie.
Nel primo caso, come abbiamo già visto
riguardo ai componenti, i produttori hanno
iniziato un percorso di innovazione da più
tempo rispetto all’edilizia, ed hanno spesso beneficiato degli effetti del trasferimento
tecnologico da altri settori manifatturieri ad
elevata innovazione.
Parliamo spesso, nel caso dei materiali, di
innovazioni adattive, ovvero di graduali miglioramenti dei manufatti che offrono prestazioni sempre più elevate, rispetto al prototipo tradizionale.
In questo studio approfondiremo l’analisi
dei materiali classificati per tre tipologie:
materiali innovativi, naturali e provenienti da
recupero, per comprendere meglio il processo produttivo e la metodologia dell’LCA
(Life Cycle Assessment) e per sottolineare
una parte sempre più importante della filiera
delle costruzioni e far emergere il concetto
di sviluppo della ricerca e dell’innovazione
tecnologica sotto la spinta della domanda
di sostenibilità in edilizia.
Nel quinto capitolo del Rapporto, si approfondiscono gli aspetti delle ricadute occupazionali del green building, ovvero dei nuovi
posti di lavoro generati, e delle esigenze
formative che le nuove figure professionali
presentano, delle loro caratteristiche, della
rispondenza del sistema formativo nazionale a questa domanda in rapida evoluzione.
In un paragrafo iniziale si analizzano gli
impatti occupazionali del green building,
con stime a livello nazionale aggiornate al
2014 e previsioni per il 2015. Segue un
aggiornamento sulle nuove esigenze formative, studiate attraverso l’analisi dei fabbisogni occupazionali delle imprese, che fa
emergere con chiarezza come le professioni
edilizie specializzate, particolarmente operaie, sono di gran lunghe le preferite dagli
imprenditori del settore, e che queste specializzazioni hanno sempre a che vedere con
l’innovazione sostenibile. Infine si presenta,
per il primo anno, un approfondimento relativo al tema della salute e sicurezza sul
lavoro, coniugata in relazione alla produzione e commercializzazione di prodotti
e tecnologie innovative per l’edilizia. Un
vasto campo di analisi dal quale emergono alcune tendenze positive, conseguenti
all’introduzione di elementi di industrializzazione nel processo edilizio, associati però
anche a nuovi fattori di rischio, rispetto ai
quali appare necessario agire in termini di
informazione/formazione, prevenzione e
minimizzazione.
7