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segnali di ripresa, comunque condizionati dalla disponibilità degli incentivi fiscali. I costruttori di serramenti metallici dovranno affrontare un mercato di questo tipo, dove la domanda sarà costituita prevalentemente da lavori di sostituzione nel segmento residenziale. Si tratta di un mercato estremamente frammentato, dove il rapporto prezzo-prestazioni e la capacità di offrire un buon livello di servizio ai clienti saranno fondamentali per mantenere le quote di mercato. Per i costruttori di facciate lo scenario competitivo appare simile, se si escludono le iniziative immobiliari legate, direttamente ed indirettamente, alla realizzazione dell’Expo 2015. Si prevede che, nel 2015, il mercato italiano dei serramenti metallici si chiuderà con una lieve flessione, nell’ordine del 2%-4% rispetto al 2014. Questo dato è stato stimato considerando l’apporto dell’incentivazione alla sostituzione degli infissi, in mancanza di tale supporto la flessione sarebbe potuta essere nell’ordine del 6%-8%. Per il mercato delle facciate continue si può ipotizzare, per il 2015, un dato in linea con quello rilevato nel 2014, ovvero una lieve crescita del mercato, nell’ordine dell’1-2%. Un’ultima considerazione riguardo al recladding, di crescente interesse per il settore delle aziende produttrici di facciate. Esso risulta, allo stato attuale, il canale di sbocco che offre (oltre ai mercati esteri) maggiori opportunità per le aziende di facciate per gli anni a venire. Sebbene anch’esso risenta del clima generalmente sfavorevole agli investimenti nel settore del non residenziale, sembra comunque ritagliarsi quote crescenti di mercato, sostenuto dalla graduale diffusione dei canoni della bioedilizia, e dalla crescente attenzione dei grandi gestori e sviluppatori immobiliari verso i temi della riconversione funzionale degli edifici, del loro miglioramento prestazionale, nel contesto più generale della valorizzazione economica dei patrimoni immobiliari. Il mercato nazionale degli impianti14 Gli impianti costituiscono una componente sempre più importante nella realizzazione degli edifici, sia a livello tecnologico, per la complessità e l’innovazione che introducono nei manufatti, sia a livello economico, poiché il comparto impianti per l’edilizia rappresenta una quota molto rilevante dell’intera filiera. Le tipologie di impianti preponderanti in edilizia afferiscono al settore elettronica ed elettrotecnica (illuminotecnica, elettrodomestici, ascensori, impiantistica per la sicurezza, ecc…) ed al settore meccanico (impianti idraulici, termici e di climatizzazione, macchine edili, impianti di sollevamento, ecc…) Se consideriamo entrambe le tipologie, parliamo, nel 2014, di un valore della produzione complessivo superiore ai 45 miliardi, ovvero al 22,4% della produzione complessiva, stimata per la filiera delle costruzioni nello stesso anno. Considerando soltanto gli impianti che hanno a che fare con le prestazioni energetiche dell’edificio, il valore della produzione si può proporzionalmente stimare in circa 16,5 miliardi, per un totale di oltre 80mila addetti. Questi numeri ci confermano l’assoluta rilevanza del segmento impianti nell’ambito delle costruzioni, e ci costringono a dare conto di questa realtà economica (nonostante essa non ricada direttamente sotto la rappresentanza sindacale a livello edilizio), senza la quale ci sfuggirebbe quasi un terzo della realtà economica delle costruzioni. Le aziende sono, nella maggioranza dei casi, di tipo artigianale, come anche gli addetti. 49