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che riguarda la possibilità per gli interventi sulle parti condominiali (come sono anche le pareti esterne) di cedere le detrazioni fiscali a chi realizza l’intervento. Ora occorre che l’Agenzia delle Entrate intervenga per chiarire subito, come prevede la Legge, i termini per l’applicazione da un punto di vista fiscale e in ogni caso dare certezze per il futuro, visto che l’Ecobonus scade nel 2016, e interventi di questo tipo hanno bisogno di una fase di istruttoria e progettazione non breve (proprio perché coinvolgono diverse famiglie). L’importanza di una riforma e stabilizzazione dell’Ecobonus sulla base delle prestazioni raggiunte, della introduzione del fondo per l’efficienza energetica (come proposto al punto precedente) sta proprio nella possibilità di aprire nuove forme di intervento e finanziamento degli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio sia pubblico che privato. 3) Un progetto industriale per il settore delle costruzioni Abbiamo bisogno di idee e progetti ambiziosi per rilanciare le costruzioni in Italia. La sfida è infatti di tornare a creare lavoro nel settore attraverso migliaia di cantieri di messa in sicurezza del territorio e riqualificazione del patrimonio edilizio in tutta Italia, con obiettivi energetici e di sicurezza statica e sismica. Serve davvero un salto di scala, per passare dalle buone pratiche a migliaia di interventi diffusi, e per questo occorre guardare con attenzione all’approfondimento nel Rapporto Oise che riguarda i programmi olandesi di retrofit degli edifici con obiettivi di risparmio energetico. L’interesse di questa esperienza sta nei risultati prodotti e nella capacità di coinvolgere i diversi attori industriali, del credito e del mondo della ricerca, per capire i problemi e le opportunità e arrivare a definire nuovi strumenti, con specifiche risorse. La situazione italiana è differente da quella olandese, per caratteristiche del patrimonio edilizio e delle proprietà, ma serve un approccio analogo per aprire davvero i cantieri della rigenerazione e imprimere una accelerazione in tutto il Paese, attraverso soluzioni standardizzate e replicabili di retrofit che permettano di ridurre tempi e costi, a fronte di prestazioni garantite in termini energetici e di sicurezza antisismica. E’ una sfida stimolante perché incrocia la ricerca sui materiali e le tecniche di intervento, con quella di organizzazione delle imprese e formazione dei lavoratori. Indispensabile risulta una attenta regia e coordinamento delle risorse, tra europee (attraverso la programmazione europea 2014-2020 e il Piano Juncker), statali e regionali, con l’accesso al credito possibile attraverso BEI e Cassa depositi e prestiti. Non sono infatti le risorse economiche il problema in questa fase ma la capacità di accompagnare e supportare da parte del pubblico in modo nuovo i processi di innovazione per aiutare un mercato che è già pronto e spingere le diverse filiere della green economy (fonti rinnovabili, efficienza, recupero di materiali e riciclo, ecc.). Del resto dopo la COP21, e l’accordo raggiunto a Parigi, la strada per il settore delle costruzioni è segnata e assumerà un ruolo sempre più importante nella direzione di ridurre le emissioni di gas serra. Le innovazioni negli edifici e nei cantieri, nei materiali e nelle tecnologie raccontate nel rapporto Oise dimostrano come questa visione del futuro sia già a portata di mano. L’impegno comune di Fillea, Filca, Feneal e Legambiente è di lavorare perché questa prospettiva prenda piede e permetta di invertire la curva dell’occupazione, arrivando a recuperare quei settecentomila posti di lavoro persi nel settore attraverso la riqualificazione e manutenzione dell’enorme patrimonio edilizio italiano. 16 INNOVAZIONE E SOSTENIBILITA’ NEL SETTORE EDILIZIO Quarto Rapporto Congiunto Feneal Uil - Filca Cisl - FILLEA CGIL - Legambiente