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5.2 LE TRASFORMAZIONI DEI FABBISOGNI OCCUPAZIONALI DELLE IMPRESE: UNA CHIAVE DI LETTURA DELLE MUTAZIONI DEL MERCATO EDILIZIO Una conferma della profonda trasformazione che sta avvenendo nel settore delle costruzioni ci viene se guardiamo alle aspettative occupazionali delle imprese, a quali figure lavorative esse richiedono, con quali specializzazioni e con quali caratteristiche. Il dato previsionale sull’occupazione di settore più attendibile è quello è pubblicato trimestralmente dal sistema informativo Excelsior. Si tratta di una delle principali indagini campionarie realizzate sul territorio nazionale, che possiamo considerare sicuramente significativa per quanto riguarda i risultati macro, ovvero riferiti alle principali categorie statistiche, mentre diminuisce di significatività, come tutte le indagini campionarie, via via che il livello di approfondimento aumenta. Per quanto riguarda il settore delle costruzioni, possiamo considerare affidabili e significativi i risultati, specialmente se effettuiamo un’analisi con confronti annuali, depurati quindi anche dalla stagionalità che può influenzare i risultati trimestrali dell’indagine. Le previsioni, e qui considereremo gli andamenti annuali, riguardano il settore delle costruzioni e quelli affini disponibili: il legno ed i minerali non metalliferi, che a loro volta comprendono cemento, calce e gesso, laterizi e manufatti, lapidei (esclusa estrazione). In luglio sono state pubblicate le previsioni di occupazione delle imprese industriali per l’intero anno 2015; si riportano qui le aspettative annuali, con il confronto nel periodo 2012-2015. Riguardo ai valori assoluti, il quadro è tuttora critico, poiché ci restituisce una condizione di crisi in attenuazione ma non ancora finita per il settore, con previsioni di uscite occupazionali superiori a quelle delle entrate. I saldi continuano infatti ad essere negativi per tutti settori di nostro interesse anche nel 2015; il picco dei saldi negativi si è registrato, per tutti i settori, nel 2013, mentre nel 2014 e nel 2015 il differenziale tra entrate ed uscite previste si ridimensiona, soprattutto per costruzioni e legno. Le assunzioni previste ammontano, nel 2015, a 63.540 nelle costruzioni, a 6.020 nel legno, a 3.640 nella lavorazione dei minerali non metalliferi (inerti, cemento, laterizi e lapidei esclusa estrazione). I valori sono tutti in calo nel triennio 2012-2014, mentre tornano a crescere, superando il dato 2012, nel 2015; la crescita più consistente è quella di costruzioni e legno (vedi Tab. 1). I valori sono i più elevati registrati a partire dal 2012. La percentuale di assunzioni di difficile reperimento è un indicatore significativo, poiché una rilevante quota di esse ci induce a credere che, per quel settore, ci sia una o più professionalità in crescita, a cui non corrisponde un’adeguata competenza offerta sul mercato, oppure una professionalità persa, nel lungo periodo della crisi, e non adeguatamente recuperata nel frattempo sul mercato. Questo indicatore ci conferma, insomma, spazi utili di azione per la formazione professionale. 141