Tennis world italia n 48 Tennis World Italia n. 48 | Page 4

RINCORRERSI Federico Mariani In principio Roger, poi ancora Roger, poi Rafa, fortissimamente Rafa. Riecco Roger e infine inaspettatamente Rafa. Quattro Slam su quattro, altrettanti Masters 1000 su sette più un paio di 500. Questo il ricco bottino della coppia d’assi che sta facendo brandelli della storia del Gioco. Nell’anno che per tutti era candidato come quello del cambiamento, con l’introduzione delle Finals milanesi per i giovanotti del circuito in cerca di una vetrina di prestigio e, soprattutto, coi due dinosauri chiamati a cedere il passo una volta per tutte. Nulla di tutto ciò. I due fenomeni continuano a rincorrersi, rispondersi e specialmente migliorarsi. Per la prima volta nell’Era Open due giocatori si sono equamente spartiti il tesoretto dei quattro Major, con imbarazzante puntualità. Nel banchetto griffato 2017 la portata principale s’è consumata all’antipasto: un’edizione di sconcertante bellezza degli Australian Open ha oscurato tutto il resto del calendario, già di per sé grigio. Dopo uno dei più splendenti capitoli dell’intera saga cosiddetta (sic) Fedal nella finale di Melbourne, si sono consumati paragrafi minori negli altri tre Slam, quasi sempre scialbi, sempre scontati. Nadal ha visto il tris di Federer (Australian Open+Indian Wells+Miami) con un poker rosso: giro di Dècime tra Monte-Carlo, Barcellona e Parigi – vinto con disarmante sicurezza – e Madrid. Era il 2017, ma sembrava di essere tornati a un decennio fa, agli albori del duopolio più prepotente mai visto. La stagione è proseguita poi con Wimbledon che è sembrato un bis del Roland Garros, ma con padroni invertiti. Il trionfo di Roger, per quanto mancasse addirittura da cinque anni, non è sostanzialmente mai stato in dubbio durante le due settimane