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FRATELLI
COLTELLI
Il mondo del tennis ci ha abituato alle
saghe familiari di successo, dalle Williams
ai Safin, dai Sanchez-Vicario alle
Maleeva. Anche l’ Italia, fatte le dovute
proporzioni, ha partecipato con più di
un’accoppiata familiare. Si va dai Del
Bello, Marcello e Rolando, ai Panatta,
Adriano e Claudio, dai Mezzadri, Claudio,
poi diventato svizzero e capitano di Davis
(lanciò Federer proprio contro l’Italia, nel
1999, per chi non lo ricordasse) e
Stefano, per giungere fino a tempi più
recenti, con Adriana e Antonella Serra
Zanetti, entrambe professioniste di buon
livello. Il nostro sport racconta però anche
di paragoni improbi e pressioni
schiaccianti, di tennisti oscurati da fratelli
o sorelle troppo ingombranti. Ecco, fra
quelle dei “fratelli dimenticati”, le storie più
interessanti degli ultimi anni.
Marko Djokovic
(Serbia, 1991)
Eh sì, una delle poltrone più scomode in
questo momento è appannaggio del
fratellino di Nole, il dominatore incontrastato
del 2011 e attuale numero uno. In attesa di
vedere cosa farà Djordje – il più giovane
della nidiata Djokovic, ancora impegnato nei
tornei juniores (è del 1995, numero 1572
nella classifica ATP) – l'impatto di Marko
con il tennis pro è stato alquanto
problematico, se non proprio traumatico:
una sola vittoria a livello Future, quest'anno
(contro Becker, ma non Boris e nemmeno
Benjamin, bensì un tal Richard), e un best
ranking attorno alla 581ma posizione (il 22
ottobre dell'anno scorso), che l'attuale