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I GIOVANI SONO IL FUTURO DEL NOSTRO PAESE E DEVONO DIVENTARE UNA DELLE PRIORITÀ

’ ultima parola di

Ezio Zibetti ( ezio . zibetti @ dbinformation . it )

I GIOVANI : UNA PRIORITÀ !

I GIOVANI SONO IL FUTURO DEL NOSTRO PAESE E DEVONO DIVENTARE UNA DELLE PRIORITÀ

Uno dei problemi che attanaglia il nostro Paese negli ultimi anni è quello demografico del quale si parla , ma non si fa abbastanza per affrontarlo concretamente . Fenomeno che coinvolge non solo l ’ Italia ma anche tutta l ’ Europa . Una quindicina di anni orsono il livello demografico tra Europa e Stati Uniti era paritetico , oggi non è più così e la forbice a sfavore dell ’ Europa è aumentata . Se poi analizziamo la situazione dell ’ Italia i dati del fenomeno evidenziano una fotografia preoccupante per il futuro del Paese . L ’ Italia ha perso negli ultimi 20 anni , secondo una ricerca dell ’ Istat , circa 3 milioni di giovani in età tra i 18 e i 34 anni che ora ammontano a poco più di 10 milioni , segnando un calo in un ventennio del 23 %. Inoltre , se ci confrontiamo con l ’ Europa che abbiamo visto non cammina neppure lei in buone acque , la situazione è ancora più preoccupante . L ’ Italia , infatti , è il Paese dell ’ U- nione Europea con la più bassa incidenza di giovani tra i 18 e i 34 anni sulla popolazione totale : si tratta del 17,5 % nel 2021 rispetto a una media europea che si attesta sempre nello stesso periodo al 19,6 %. Sta un po ’ meglio il Sud del Paese , con il 18,6 % rispetto al Centro Nord con il 16,9 %. Tutto ciò comporta una serie di implicazioni non solo a livello sociale , con l ’ invecchiamento della popolazione , ma anche a livello economico e industriale . Riguardo a quest ’ ultimo un ulteriore dato fa comprendere quanto la situazione non sia da sottovalutare . Negli ultimi dieci anni in Italia si sono perse ben 150.000 aziende giovanili . Infatti nel decennio dal 2012 al 2022 , secondo uno studio dell ’ Istituto Tagliacarne , si è chiusa un ’ azienda giovanile ( età under 35 ) su quattro e il fenomeno sembra sia destinato a peggiorare : entro il 2050 il numero di aziende giovanili si ritiene si ridurrà di un ulteriore quarto a causa proprio dell ’ invecchiamento della popolazione del nostro Paese . Chiaramente la difficoltà a fare impresa da parte dei giovani non dipende solo dall ’ aspetto demografico , ma implica altri fattori come la necessità di avere competenze in un mondo industriale in forte cambiamento a cui si unisce la complessità burocratica non solo nell ’ aprire un ’ impresa , ma soprattutto nel gestirla nel suo successivo sviluppo . Tutto ciò non può che produrre nei prossimi decenni un calo di competitività del nostro Paese e dell ’ Europa in generale . A fronte di ciò l ’ Italia , ma soprattutto gli Stati dell ’ Unione Europea insieme , devono assolutamente affrontare questa situazione con un piano strategico comune che coinvolga non solo i singoli Stati con i loro governi ma anche il mondo imprenditoriale , quello bancario , quello sindacale e quello della scuola e della formazione . È necessaria una task force che nell ’ affrontare il problema delle giovani generazioni non dimentichi nessun aspetto , da quello demografico a quello burocratico , da quello formativo a quello economico e della disponibilità finanziaria . I giovani sono il futuro del nostro Paese e dell ’ Europa e devono diventare una delle priorità .
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