inanza
Il peso delle guerre
Giuseppe Guzzardi
Un ’ altra bomba , e non in senso metaforico , è piovuta sui mercati finanziari minando le certezze degli analisti e degli economisti . I costi delle guerre , a parte gli aspetti umanitari , sociali e politici che non abbiamo la competenza di affrontare , stanno diventando sostanziali . Armamenti e munizioni , elettronica , avionica , solo per citare alcuni settori , stanno diventando un fardello molto pesante , forse anche più della decarbonizzazione , il cui costo è stato ampiamente sottovalutato e , forse si scoprirà , al momento non è del tutto sostenibile , tenendo alta l ’ attenzione , qualora ce ne fosse il bisogno , verso le riserve di petrolio .
Facili previsioni Quando nello scorso numero della rivista Tecnologie Meccaniche abbiamo accennato a un pericoloso trend rialzista del petrolio , non potevamo prevedere il carico da novanta che la situazione in Medio Oriente avrebbe costituito per i nostri approvvigionamenti energetici . Il Brent si è attestato sì su valori alti , ma non drammatici ( al momento ), poco sopra i 93 dollari al barile . Pensare che a gennaio navigava intorno ai 50 $. Anche il gas naturale non si è mosso più di tanto . Ciò vuole forse dire che il mondo , in particolare l ’ Occidente , si è
ANNO MOBILE SHANGHAI COMPOSITE - VARIAZIONE INDICE
3400
3325
3250
3175
3100
3025
2950
20 / 10 / 22 20 / 11 / 22 20 / 12 / 22 20 / 1 / 23 20 / 2 / 23 20 / 3 / 23 20 / 4 / 23 20 / 5 / 23 20 / 6 / 23 20 / 7 / 23 20 / 8 / 23 20 / 9 / 23 20 / 10 / 23
abituato a queste continue instabilità e le metabolizza ? A guardare gli indici si potrebbe dire di sì , ma sarebbe un ’ affermazione superficiale e miope . Gli effetti di queste trazioni sul tessuto produttivo , sul sistema bancario e creditizio , sulla distribuzione e sul libero transito delle merci ( ancora più delle persone ) si vedranno più in là , probabilmente diluiti al punto che non sarà più riconoscibile il virus originale . Eppure , il compito delle banche centrali e degli organismi economici internazionali dovrebbe essere proprio porre la massima attenzione a questi movimenti tettonici . Il timore che l ’ opportunità politica prevalga sull ’ attenta riflessione sulla globalizzazione e il suo fenomeno inverso , sulla produzione di energia e sulla distribuzione della ricchezza , sull ’ incremento del fenomeno migratorio , è sempre più forte . Le istituzioni europee , inclini ad ansie come quelle americane ( per non parlare della Cina ), rischiano di essere anacronistiche e inefficaci . Servono meno autoflagellazione e più pragmatismo per difendere la nostra produzione industriale . Se vogliamo ancora che ci sia , un ’ industria europea . Dedichiamo il grafico dell ’ anno mobile all ’ indice principale cinese , lo Shanghai Composite , che denuncia chiaramente il momento pesante del gigante asiatico , tornato sui valori di un anno fa , mentre da inizio anno ha perso il 15,5 %. Peggio di così ha fatto soltanto il sudcoreano Kospi ( -20,6 ).
10 Novembre 2023 www . techmec . it