Tecnologie Meccaniche Maggio 2025 | Page 8

L’ AI È LA CHIAVE TECNOLOGICA PER PORTARE LA MACCHINA UTENSILE A LIVELLI DI PRODUTTIVITÀ E SOSTENIBILITÀ PRIMA IMPENSABILI
di Fabrizio Garnero

A PROPOSITO DI AI

Come ho già avuto modo di dire, anzi di scrivere, non sono un grande editorialista, figurarsi a prepararne uno ogni venti giorni. Sono quindi sempre piuttosto indeciso nello scegliere l’ argomento da trattare. Certo, la politica di Trump e il tema dazi, di editoriale in editoriale, continuano a tenere banco, a catalizzare l’ attenzione dei media e degli economisti e a terrorizzare le Borse. Ammetto quindi di essere stato tentato, anch’ io, dal lanciarmi in alcune valutazioni, ma all’ interno di questo fascicolo di Tecnologie Meccaniche vi sono ampi articoli scritti da persone ben più preparate di me sull’ argomento che lo trattano. Ho quindi deciso di proseguire su questo filone delle lettere aperte al lettore in cui non sempre appare chiaro, fin da subito, dove voglio andare a parare. In realtà, come una sorta di diario, inizio a mettere giù alcuni pensieri legati alle esperienze lavorative dirette che sono sempre molto ricche di spunti di riflessione. Ultimamente, per esempio, mi sono trovato a ragionare spesso sull’ uso ormai sempre più ampio e diffuso dell’ intelligenza artificiale, la cosiddetta AI se scrivessimo in ottica SEO. Di recente, infatti, in un viaggio in Germania ho avuto modo di toccare con mano come l’ AI costituisca ormai la chiave tecnologica per portare la macchina utensile e la tecnologia laser, in particolare, a livelli di produttività ed efficienza superiori agli standard cui finora siamo stati abituati. Certo, l’ uomo resta centrale e fondamentale, e viva Dio che è ancora così. Dovremo, però, essere bravi a non assuefarci all’ uso dell’ intelligenza artificiale, per non smettere noi di ragionare a vantaggio di una comoda scappatoia tecnologica per quanto innovativa e affascinante che, se sfruttata in modo adeguato per produrre in modo più efficiente e magari sostenibile, ritengo abbia un senso, ma che se usata in maniera scriteriata anche nelle piccole cose della nostra vita quotidiana, come per esempio lo scrivere un testo, penso sia rischioso e un modo sbagliato che alla lunga possa portarci a disabituarci a ragionare e a perdere il nostro raziocinio. Certo, vedendo cosa accade nel mondo, forse c’ è da domandarsi che fine abbia già fatto la nostra capacità di ragionare con buon senso e sani principi, ma questo è un altro discorso. In occasione dello stesso viaggio ho visto colleghi dare in

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pasto a ChatGPT i propri appunti per ritrovarsi poi a rileggere e sistemare un articolo certamente scritto bene ma che, a mio giudizio, resta privo di quell’ e- mozione che ogni volta provo a trasferire a voi lettori quando scrivo un pezzo o un editoriale come questo che certamente susciterà in voi una reazione condivisa o contrastante rispetto al mio punto di vista che ammetto essere quello di un boomer, nonostante appartenga alla cosiddetta Generazione X. Credo si tratti di etica professionale, quella che sto cercando di non perdere mai nonostante, a volte, la scorciatoia artificiale rappresenti una forte tentazione. Perdonate le mie elucubrazioni, ma io continua a non vedere in ChatGPT un’ opportunità se non quella un giorno, ahimè non troppo lontano, di rischiare di perdere il mio lavoro di editorialista improvvisato.
8 Maggio 2025 www. techmec. it