Tecnologie Meccaniche Maggio 2025 | Page 10

inanza

Il dazio è tratto

di Giuseppe Guzzardi
ANNO MOBILE RAPPORTO EURO / DOLLARO
Sul tema dei dazi e degli effetti sul sistema economico-finanziario non basterebbe metà rivista per snocciolarli e spiegarli adeguatamente. In questo articolo ci si limiterà a esporre alcune riflessioni cercando di guardare oltre la siepe. Il Presidente degli Stati Uniti d’ America, Donald Trump, è veramente disruptive, dirompente, entra a gamba tesa in tutte le azioni di gioco e sembra non avere paura di“ lussarsi una spalla”. Solo il tempo, e forse neanche quello, potrà dirci se la sua politica“ America( n) first” e l’ auspicato reshoring siano supportabili con una strategia violenta e, appunto, disruptive come quella appena lanciata. Trump ha portato la palla in campo e vuole giocare, chi c’ è c’ è. Ricordiamo il mantra sull’ economia: è fluida, più o meno densa, ma sempre fluida. Si adegua, si spalma con naturalezza, rispettando la legge di gravità. Ogni azione coercitiva, negativa( dazi) o positiva( incentivi) alla lunga non giova, l’ economia si“ plasma” come crede. Un principio da tenere a mente. A prescindere dal costo, la vendita di un prodotto si adegua al principio di domanda e offerta e del rapporto qualità / prezzo. Per un Paese che vende alto valore aggiunto non è una considerazione da poco. Quindi coraggio, ce la faremo anche nel nostro settore, tra i più delicati e strategici.
Il trono di trade Il rappresentante internazionale di Governo, Giorgia Meloni, non è caduta nel gioco delle ripicche, inciampo dei più alti rappresentanti di Francia, Germania e UE. Se non credi nello strumento dazio, che senso ha applicarlo in maniera ritorsiva e vendicativa? Molto meglio rifiutare elegantemente questo gioco al massacro, accettando piuttosto di rivedere regole che l’ Europa è sempre stata convinta di dettare sia con gli Stati Uniti sia con la Cina. A nostro parere, la globalizzazione è paragonabile a un malato agonizzante ed è necessario un nuovo WTO e regole per gli interscambi globali non più basati sul non detto ma su patti chiari, che tengano conto delle peculiarità, della sostenibilità, del balance energetico, del rispetto per la forza lavoro. L’ alternativa sono tanti mercati chiusi. Questa è l’ occasione giusta, se Bruxelles vorrà coglierla, a prescindere dai mercati che fibrillano e che speculano, delle prese di posizione partitiche, degli interessi nazionali. Per prima cosa dovremo rivedere seriamente il Green Deal, non sostenibile in questo contesto, poi riscrivere una onesta e non demagogica politica energetica. Se si vorrà affrontare seriamente il riarmo, dovremo ricordarci che oggi il migliore venditore sulla piazza sono proprio gli Stati Uniti. Siamo solo all’ inizio di questo capitolo che, nei prossimi mesi, continueremo a seguire, leggere e interpretare per voi lettori. Dedichiamo il grafico dell’ anno mobile alla quotazione del dollaro su euro, debole, come era nei desiderata del Presidente degli Stati Uniti d’ America Donald Trump.
10 Maggio 2025 www. techmec. it