Hai bisogno di piegatori più tecnici? Beh, sappi che i primi piegatori sono in Ufficio Tecnico. Anche in questo numero voglio parlarvi di formazione nell’ ambito della piegatura della lamiera. Un tema che rimane centrale per il futuro del nostro settore, perché solo attraverso un metodo chiaro e condiviso possiamo istruire nuove generazioni di operatori preparati e consapevoli e rispondere alla ormai cronica carenza di manodopera specializzata.
Essere consapevoli del problema Durante i molti corsi di formazione che tengo in tutta Italia, mi capita ogni volta di visitare aziende diverse e di confrontarmi con titolari o responsabili di produzione che mi raccontano le loro vicissitudini quotidiane. Non si può fare di tutta l’ erba un fascio, ma ho perso il conto delle volte in cui mi è stato chiesto di formare piegatori ritenuti“ fantozziani” o“ incapaci”, salvo poi scoprire sul posto persone valide, competenti, ma costrette a piegare pezzi con errori di progettazione evidenti. Consideriamo per esempio il pezzo in INOX AISI 304 dello spessore di 6 mm riportato in figura, che è di difficile realizzazione per i seguenti motivi: quota da 20 mm finita esterna e asole distanza 8 mm non possibili anche con cava V30( minima teorica); comunque, forza di piegatura in V30 problematica con 138 ton / m per utensili standard; in ogni caso sviluppo, comunque, troppo scarso di almeno 4 mm totali. Questo pezzo non dovrebbe neanche essere tagliato, ma talvolta arriva in quantità sul banco del piegatore che cercherà soluzioni improbabili con cave non consigliate- nel peggiore dei casi- generando comunque non conformità e rovinando degli utensili. Proprio questi limiti del processo sono, di solito, i più problematici:
• sviluppi errati non calcolati in funzione del materiale e degli utensili disponibili;
• bordi minimi di piega previsti dal disegno non realizzabili matrici presenti;
• fori troppo vicini alla linea di piega e senza i necessari tagli di scarico;
• assenza di utensile carico massimo idoneo se non della piegatrice con forza massima idonea in presenza di lamiere di spessore importante e con materiali ostici.
Potrei continuare a lungo, ma il punto è uno solo: bisogna analizzare il problema, a monte del processo di piegatura, con la giusta consapevolezza.
Il primo piegatore deve essere in Ufficio Tecnico Il piegatore può e deve gestire con competenza le lamiere che riceve, ma queste devono essere progettate e cal-
Esempio di un pezzo difficilmente realizzabile
colate correttamente a monte, idealmente da un Ufficio Tecnico preparato che conosca i principi della piegatura. Tutto ciò che non viene definito correttamente prima- dallo sviluppo alla scelta utensile, fino ai limiti geometrici del pezzo da realizzare- genera problemi da risolvere a bordo macchina. In molti casi il pezzo nasce già non conforme nel CAD 3D, e il problema emerge solo dopo il taglio, quando or-
Un cassone di pezzi sbagliati e scartati
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