A inizio ottobre si è verificato un evento apparentemente insignificante , una interruzione di poche ore su una piattaforma che in molti considerano solo per i momenti di svago : Facebook è andato offline . Circa cinque ore durante le quali l ’ intero ecosistema di Facebook ( quindi anche WhatsApp , Messenger e Instagram ) non è stato raggiungibile . Il problema è nato da un errore umano , un problema di configurazione di un server che ha portato l ’ intera infrastruttura del colosso americano ad andare in protezione e a tagliare fuori ogni tipo di contatto ( tanto che i tecnici sono dovuti andare fisicamente a ripristinare i computer ). Tralasciamo per un attimo il discorso dell ’ errore umano - ci torneremo tra poco - e concentriamoci su qualche cifra . Già , perché qualcuno si è preso la briga di calcolare indicativamente quanto possa essere costato questo avvenimento per le casse di Facebook , che tendenzialmente guadagna con inserzioni e pubblicità . Nel trimestre precedente , il colosso ha comunicato entrate pubblicitarie per 28,6 miliardi di dollari . Calcolatrice alla mano , significa che quelle circa 5 ore hanno portato a mancati incassi per 66 milioni di dollari . Ovviamente Facebook è una eccezione e non può essere paragonato a realtà del nostro settore , ma questa storia mette in luce due aspetti . Innanzitutto che molti problemi nascono da errori umani . Senza volere cercare colpevoli a tutti i costi , risulta evidente quanto sia importante lavorare sulla formazione e sulla qualità del lavoro delle persone . Una attività importante fatta di corsa , o a fine giornata quando si è più stanchi , o peg- gio ancora senza le dovute competenze , può portare a eventi di questo tipo . In secondo luogo , la recente rivoluzione industriale - che include una forte informatizzazione di macchine e impianti - deve essere affrontata con criterio . Non basta rincorrere un incentivo e collegare un cavo di rete : occorre strutturarsi per gestire il tutto nel migliore dei modi . Così come l ’ acquisto di una nuova macchina utensile porterà con sé anche nuovi utensili , software più evoluti o personale più qualificato per performare al meglio , allo stesso tempo la gestione dei nuovi dati richiederà nuove competenze e strumenti . Il rischio non è banalmente quello di guadagnare meno , ma di creare un danno o addirittura fermare la produzione a tempo indeterminato . Non ci piace fare “ terrorismo mediatico ”, ma se un tempo i casi di aziende bloccate a causa di cyberattacchi si contavano sulle dita di una mano , oggi sono quasi eventi quotidiani . Con questo non si intende scoraggiare imprese e artigiani dall ’ abbracciare la digitalizzazione , anzi ! Occorre però affrontare questo passo con grande consapevolezza . Perché i dati possono dare un forte impulso al lavoro e giustificare investimenti importanti , purché il tutto sia fatto tenendo in debito conto tutti i fattori in gioco . E se è successo a Facebook , può davvero succedere a chiunque .

di Andrea Pagani

Il valore della digitalizzazione

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