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GRL PWR
WHITE EDITION
Voglio solamente continuare a rilasciare ciò che mi
piace, anche se stiamo lavorando a qualcosa di più
grosso. Onestamente però, ora pensiamo solo a pub-
blicare dei singoli. Siamo abbastanza imprevedibili a
volte e quello che rilasciamo lo riflette.
– Suoni in una delle più interessanti band
emergenti del momento, e anche prima dell’u-
scita del primo EP Are You Feeling Alive, avete
annunciato la vostra presenza a festival come
Download, Reading e Leeds e Slam Dunk. In
Europa avete anche suonato come supporter a
Foo Fighters e You Me At Six, per poi fare i primi
live headliner in Europa, tutti sold out. Pensa-
te che il vostro fanbase si stia rafforzando pian
piano?
– Candy Cottoned Lies parla di come il mon-
do ci tradisca continuamente e ci racconti del-
le false verità in ogni momento. Pensate che la
musica sia una sorta di modo per scappare da
tutto questo. Oppure credete che con la cre-
scita della band e del business attorno a essa,
qualcosa possa arrivare a intaccare anche il
vostro mondo?
Ci stiamo accorgendo che si sta venendo a creare un
vero e proprio esercito di fantastici fan. Ci riteniamo
fortunati di poter creare tanti ricordi con tanta gente
da subito. Per noi è più che musica, per gli Hot Milk si
tratta di costruire una famiglia, perché abbiamo sem-
pre sentito il bisogno di appartenere a qualcosa. Pian
piano ci stiamo riuscendo.
Il progetto Hot Milk è tutto in mano nostra, quindi
non ci siamo mai sentiti colpiti, non importa quali
burocrazie ci piovano addosso, sarà sempre il nostro
bambino, la nostra visione. Siamo noi ad avere in
mano le redini. Gli Hot Milk sono un modo per fuggi-
re, per allontanarsi dai propri lavori e anche dalle no-
stre città. Gli Hot MIlk sono probabilmente la defini-
zione perfetta di crisi da un quarto di secolo.
– Pensate ci sia qualche band che ha avuto
una certa influenza sul vostro progetto?
Siamo fan di tutta la musica in generale, ma ci ispi-
riamo alle band rock e ai DJ house. Per noi la musica
è tutto ciò che penetra l’anima, penso che siamo stati
tutti influenzati in diversi modi da tanti diversi artisti.
Però le esperienze che mi hanno cambiato la vita sono
stati i concerti di band come Green Day, The 1975 e
Jon Hopkins. Non puoi scegliere quello che ti arriva
dritto al cuore.
– Come riuscite a organizzare tutto da soli,
senza un’etichetta? Perché siete davvero bravi
a farlo!
Proviamo a fare qualcosa e speriamo nella sua riu-
scita. Siamo semplicemente persone oneste e rima-
niamo noi stessi, con la speranza che la musica parli
per sé stessa veicolando un messaggio forte. Abbiamo
sempre detto che se dovessimo mai firmare con un’e-
tichetta sarà un rapporto definito dalle nostre con-
dizioni. Dovremmo essere davanti a persone oneste,
che sono sulla nostra stessa lunghezza d’onda e che
vogliono imbarcarsi in questo folle viaggio con noi.
Questa è la vita.
– La scelta di creare una band double-fronted
è nata con il progetto o è stato qualcosa che
avete pensato sarebbe stata interessante già
dopo un po’ di tempo come gruppo?
Io e Jim abbiamo creato la band ed entrambi voleva-
mo essere cantanti della band. Lui è il mio migliore
amico e volevamo semplicemente fare qualcosa che
ci tenesse uniti, così sono nati gli Hot Milk. Per noi è
qualcosa di molto più profondo di un semplice “ma-
le-female-fronted”, siamo due persone che si voglio-
no bene, che amano la band e la musica che creiamo.
– Avete già rilasciato due singoli, Candy Cot-
toned Lies e June Gloom. Questo vuol dire che
presto avremo un album? Se sì, c’è qualcosa
che ci puoi anticipare?
TBA
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