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RED EDITION
TENUE
– Ciao ragazzi! Voi siete i Tenue, parola che da
definizione da dizionario significa di scarsa in-
tensità o consistenza. In realtà voi avete molto da
dire e lo fate attraverso delle sonorità emo gaze e
un’attitudine punk. Domanda banale ma necessa-
ria, da cosa avete preso ispirazione per il nome?
– Il video di Traccia ha la caratteristica principale
il fatto di essere in verticale. Com’è nata l’idea di
questo formato ancora poco utilizzato?
Abbiamo visto artisti stranieri utilizzare questo tipo
di formato per dei lyric video da affiancare ai loro vi-
deo ufficiali, ci è sembrato azzeccato realizzare un
vertical video per Traccia, il nostro pezzo più pop.
Il nome lo abbiamo scelto letteralmente per scherzo:
Angelo aveva in mente questa parola da un po’ e cre-
deva calzasse a pennello per noi. La proposta fu ini-
zialmente bocciata e, anzi, “tenue” divenne una presa
in giro reciproca. Ad oggi non ricordiamo quando e
come lo scherzo sia diventato realtà.
– Sempre nel video di Traccia i colori la fanno da
protagonisti, ci sono quattro colori principali. Ogni
colore identifica uno di voi? O si riferiscono a stati
d’animo ricollegabili alla canzone?
– Siete un gruppo relativamente giovane, vi siete
formati quasi due anni fa e tra poco pubblichere-
te il vostro primo album. In che modo vi siete ap-
procciati alla stesura delle canzoni in questi anni?
Non abbiamo pensato più di tanto alla scelta dei colo-
ri se non per un fattore puramente estetico, eravamo
sicuri che ognuno di noi ne avrebbe scelto uno.
Ci piace sottolineare il fatto che siamo molto diversi
tra noi, anche nelle piccole cose.
Scrivere musica insieme è stato stranamente sempli-
ce, non ci conoscevamo prima di cominciare a suo-
nare insieme e tra noi c’era chi non aveva mai vissuto
un’esperienza del genere prima di allora. C’era molta
insicurezza riguardo l’essere un gruppo ma abbiamo
avuto fin da subito le idee chiare sulla nostra musica.
Sono nate quasi sempre prima le melodie e le struttu-
re, poi i testi.
– Voi siete di stanza tra Napoli e Caserta, raccon-
tateci di più su come è la scena musicale da voi.
A parte le rarissime eccezioni di chi riesce a spiccare,
ci sono realtà DIY molto valide che però non hanno
possibilità di ritagliarsi un proprio spazio, soprattut-
to a causa della scarsità di club musicali. Il fulcro del-
la scena campana restano i pochi centri sociali musi-
calmente attivi.
– Filtro è il vostro album di debutto per V4V e
avete anche un vostro filtro su Instagram. Viviamo
in una società in cui utilizzare dei filtri serve per
nascondersi e non mostrarsi agli altri nelle pro-
prie debolezze. Cosa volete cercare di raccontare
nei vostri testi che non potete o volete dire in altri
modi?
– Quali sono i prossimi piani per i Tenue? Qualche
chance di vedervi suonare in giro per l’Italia?
Dopo un anno dedicato alla scrittura e alla registra-
zione dell’album abbiamo tanta voglia di suonare e di
stare tra la gente. Ci stiamo preparando per il nostro
primo tour che partirà a Marzo con date sparse per
l’Italia, non vediamo l’ora. Sicuramente non passerà
molto prima di riprendere a scrivere cose nuove.
Filtro è il nome dell’album, così come è il nome che
abbiamo dato all’insieme di stati d’animo che han-
no spinto alla scrittura di tutte le canzoni (i testi, in
particolar modo) che lo compongono. Nell’album si
parla di ansie intime che alienano dalla realtà, distor-
cendo ogni tipo di sensazione come un filtro posto
tra noi e ciò che ci circonda.
Alcuni testi dell’album sono come una confidenza
che faremmo a chi ci sta accanto; non è stato sem-
plice convincersi a parlare di certe cose, la voglia di
provare ad arrivare a chi vive queste sensazioni op-
primenti è stata la chiave.
TBA
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