TBA The Red Edition - Issue #02 | Page 18

2 RED EDITION SUM 41 Tik Tok in Giappone, una sorta di intervista. Però non credo che i Sum 41 abbiano Tik Tok... compie la bellezza di 20 anni è difficile non parlare di nostalgia... C’è qualcosa che ti manca dei vec- chi tempi, di quando la band era appena nata? – Restando sui Social Media: credi che siano utili alle giovani band per crescere e farsi conoscere? Non saprei, non c’è niente che mi manchi davvero di quel periodo. In realtà diventa sempre più divertente e... migliore. I nostri concerti sono migliorati diven- tando anche più divertenti. Il fatto che abbiamo mol- ti album tutti con dei singoli di successo ci permette di riempire una setlist solo con quelli, non ci sono più momenti in cui le persone si annoiano perché non co- noscono le canzoni. Quando abbiamo iniziato c’era- no Fat Lip e In Too Deep e il resto erano canzoni che nessuno ancora conosceva, erano viste solo come canzoni che servivano per riempire la setlist. Per que- sto non sento molto la mancanza dei primi tempi. Penso che siano importanti per la promozione di una band ma non credo bastino per determinarne il suc- cesso. Serve per dire a tutti “hey domani suoniamo in questo posto” o “ascolta la nostra musica, ecco una nuova canzone” ma ovviamente non basta fare que- ste cose. Bisogna avere talento, impegnarsi a suonare e fare belle canzoni, fare concerti, provare, scrivere, andare in studio a registrare. Non si può dipendere solamente dalla propria presenza sui social. – Allo stesso tempo le copie fisiche degli album, vinili, CD, stanno tornando di moda... tu li hai mai collezionati? – L’Industria musicale è cambiata molto da quan- do avete iniziato, con l’arrivo di internet e dello streaming le dinamiche sono state stravolte. Cosa ne pensi? Non sono un collezionista ma ho un giradischi e com- pro anche io dei vinili ogni tanto ma di vecchie band, band classiche che mi sono sempre piaciute. Che poi questo tipo di dischi, anche usati costano di più di quelli nuovi perché sono pezzi originali degli anni 80 o 70... Compravo anche CD quando ero ragazzo, ne avevo moltissimi, così tanti che molti li ho portati in un negozio di dischi di seconda mano anche perché non suonano molto bene, il meglio in questo caso sono i vinili. Per un certo periodo abbiamo pensato che sarebbe stata dura per noi seguire questo trend e rimanere al passo. É arrivato Twitter, poi Instagram e dovevi esserci per forza quindi dovevi capire come funzio- nava e cosa potevi farci e succedeva tutto molto ve- locemente. Ora invece sembra che la situazione si stia stabilizzando, le piattaforme principali sono ri- maste Twitter, Instagram e Facebook non è arrivato più niente di troppo sconvolgente quindi rimaniamo presenti solo su quelli e ci siamo abituati a utilizzarli nel modo che più ci appartiene. Ma in effetti per un po’ è stato strano, quando è arrivato Myspace, quella sì che era una novità! Ci siamo buttati e abbiamo cer- cato di adattarci, di imparare a usare questi strumen- ti in modo produttivo e credo che ora ce la sappiamo cavare. Ma credo sia una cosa buona in realtà! Certo, si vedono molte cose negative su Twitter, razzismo, sessismo e cose del genere, persone che litigano sul- le questioni più impensabili. Ecco questa è la parte brutta, è anche la piattaforma che ha dato la voce a Donald Trump per acquisire consensi raccontando idiozie a migliaia e migliaia di follower, forse è questo il vero problema di Twitter. – Dovresti usare Tik Tok... Tik Tok, eccone un altro! Abbiamo fatto qualcosa su TBA | 18