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GREEN EDITION
T I N Y M OV I N G PA R T S
mente le canzoni delle quali siamo davvero felici. Di
Medicine, che è stata anche il primo singolo, siamo
molto orgogliosi: siamo andati in studio con un pro-
duttore nuovo, che non avevamo mai incontrato pri-
ma, John Fields, che si è rivelato essere una persona
fantastica, abbiamo iniziato a lavorare a nuove idee e
alla fine è una delle mie canzoni preferite dell’album.
in qualsiasi situazione, aiuta davvero molto. Vole-
vamo che la copertina fosse molto pacifica e carina.
Matt ha fatto l’artwork, gli abbiamo lasciato tutta la
parte creativa, noi amiamo la natura e lui ha fatto un
ottimo lavoro.
– Sulla strada verso il vostro concerto abbiamo
ascoltato la vostra playlist Party Zone e abbia-
mo solo una domanda a riguardo: perché non c’è
Wannabe delle Spice Girls.
– Medicine, come anche in generale il disco,
cerca di trovare il risvolto positivo di tutte le cose
che ci troviamo ad affrontare, come la perdita di
qualcuno. Avete parlato molto della paura di mo-
rire e cose simili nei dischi precedenti, ma per la
prima volta affrontate questi temi in questo senso.
(ride tantissimo) Non abbiamo messo le Spice Girls?
Sono sorpreso che non ci siano, pensavo di si! Ascol-
tiamo spessissimo le Spice Girls, insieme a Britney
Spears, ‘Nsync, Backstreet Boys e tutte quelle cose lì,
quelli sono proprio i classici, avremmo davvero do-
vuto metterli. Magari faremo una Party Zone 2 solo
per mettere loro, sarebbe fantastico.
Sì. (pausa infinita e risate)
Si ricollega anche alla questione del crescere, assicu-
rarsi di utilizzare il proprio tempo facendo quel che è
giusto per gli altri e per se stessi. La paura di morire o
di perdere tempo o di non apprezzare le cose sono ef-
fettivamente tra i fattori che hanno influenzato mag-
giormente la scrittura del disco.
TINY MOVING PARTS
– Avete ri-registrato e pubblicato For The Sake
Of Brevity, come mai? Siete contenti del risultato?
Sì, lo siamo. È stato un esperimento divertente, per-
ché è una delle prime canzoni che abbiamo scritto
come band, avevo probabilmente 17 anni e ora ne ho
28, quindi sono passati 11 anni, ed è stata la canzone
che abbiamo suonato a ogni show per anni, è un po’
come se fosse il nostro inno, l’highlight della serata.
Volevamo dargli una seconda possibilità, perché non
era stata registrata così bene, e magari anche questo
fa parte della magia che ha e del perché le persone ci
si sono affezionate, ma volevamo farlo ed è andata
bene, siamo stati tutti molto soddisfatti. Eravamo
anche un po’ preoccupati che le persone iniziassero a
dire “la versione vecchia era meglio”, ma per quanto
abbiamo visto nessuno se n’è lamentato, quindi bene.
ALBUM 2019
Oso Oso
Basking in the Glow
– Il titolo e la copertina del disco sembrano es-
sere un riferimento alla natura, cosa ha ispirato
questa parte più visiva del vostro album?
È un disco fantastico, ed è proprio il primo
che mi viene in mente se ci penso.
Siamo stati in tour insieme e sono molto
felice di come gli stiano andando le cose.
Sapevamo di voler chiamare il disco “Breathe”, e il
significato che volevamo dargli era quello di fare un
passo indietro e un respiro profondo, tranquillizzar-
si; cose così semplici sono davvero molto importanti
TBA
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